Il tribunale del riesame oggi si riunisce per decidere sulla scarcerazione di Sabrina. No del gip alla perizia psichiatrica sul padre Michele per quattro motivi
TARANTO - Non ci sarà la perizia psichiatrica su Michele Misseri. Lo ha deciso il gip Martino Rosati che ha respinto la richiesta di incidente probatorio avanzata dal legale dell´uomo in carcere dal 6 ottobre per il delitto di Sarah Scazzi. La decisione del gip è costruita su quattro motivazioni. La prima riguarda l´aspetto specificatamente sanitario. L´indagato non risulta abbia mai preso farmaci o psicofarmaci prima del suo arresto. E anche dopo il fermo del 6 ottobre, risulta che gli sono stati somministrati solo nelle ore immediatamente successive al suo arrivo nel penitenziario.
Nel respingere l´incidente probatorio, il magistrato si è soffermato anche sull´oltraggio che Misseri ha confessato di aver consumato sul cadavere della nipote. E che ha confermato anche nella ultima versione dell´assassinio, in cui ha incolpato dell´omicidio unicamente la figlia Sabrina. Mentre lui avrebbe nascosto il corpo. L´episodio, a parere del giudice, potrebbe evidenziare una devianza ma non un´incapacità di intendere e di volere. Smontato anche il punto sul quale il difensore aveva particolarmente insistito, ovvero quello delle confessioni parziali. E infine, il niet odierno non esclude la possibilità che l´accertamento psichiatrico possa essere effettuato a dibattimento, senza imporre lungaggini eccessive.
Dopo il no alla perizia, l´inchiesta sul delitto di Avetrana si appresta a vivere due momenti decisivi. Questa mattina si torna in camera di consiglio per il riesame proposto dai difensori di Sabrina Misseri contro l´ordinanza di custodia cautelare che la tiene dietro le sbarre dal 15 di ottobre. Due giorni fa il primo round si era risolto in un nulla di fatto. La difesa della ragazza aveva chiesto termine per esaminare l´imponente mole di documenti presentati in aula dalla procura.
Dopo 48 ore si torna in Tribunale per discutere, ma questa volta, salvo sorprese, Sabrina non ci sarà. L´indagata che martedì era uscita da palazzo di giustizia in un cellulare tra le urla "assassina" ha scelto di restare in cella. Lì attenderà il verdetto del collegio chiamato a valutare gli elementi del provvedimento cautelare. Su di lei pendono le accuse gravissime del padre, ma anche le testimonianze che i pm hanno prodotto a riscontro degli indizi emersi durante la delicata e complessa indagine. Che ieri ha vissuto una nuova fase con l´ascolto di un testimone convocato per verificare alcuni aspetti della gelosia di Sabrina per Ivano, il ragazzo al quale Sarah riusciva a strappare attenzioni, scatenando il risentimento della cugina più grande. Proprio la gelosia avrebbe spinto l´indagata ad uccidere Sarah. Intanto sull´appuntamento odierno si è espresso l´avvocato Valter Biscotti, legale dei genitori della vittima.
«Penso che l´ordinanza di misura cautelare sia molto ben motivata e ben costruita. Mi sembra un provvedimento che può reggere davanti al riesame. Quindi Sabrina rimarrà in carcere» ha detto il legale.
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