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21 nov 2010

"Misseri temeva che la figlia lo aggredisse"

E IL CONSULENTE PARLA A CANALE 5: «SE OTTERRÀ GLI ARRESTI DOMICILIARI ANDRÀ IN UN CONVENTO»

Il suo avvocato su Raiuno: non ha mai stuprato la nipote e ha cercato di alleggerire la posizione di Sabrina

Michele Misseri parla con i cronisti nei giorni precedenti il suo arresto (Ansa)
Michele Misseri parla con i cronisti nei giorni precedenti il suo arresto (Ansa)
MILANO - Michele Misseri aveva paura che la figlia potesse aggredirlo in carcere. A rivelarlo è il suo avvocato, Daniele Galloppa, intervenuto a Domenica In: «Prima dell'incidente probatorio - ha spiegato il legale dagli schermi di Raiuno - , il mio assistito ha chiesto personalmente di parlare con la polizia penitenziaria che era lì presente, per avvertirla che la figlia l'avrebbe anche potuto aggredire nel momento in cui lui andava a riferire determinate circostanze: pensava che potesse succedergli qualcosa». E' un nuovo tassello dell'intricato mosaico del giallo di Avetrana, l'omicidio della 15enne Sarah Scazzi di cui sono appunto accusati lo stesso Misseri, zio della vittima, e sua figlia Sabrina. Venerdì Michele Misseri e la figlia si erano trovati nella stessa stanza per l'incidente probatorio.

IN AIUTO DI SABRINA - «Il mio assistito - ha detto ancora l'avvocato - durante l'incidente probatorio cercava di scorgere la figlia attraverso due agenti della polizia penitenziaria che naturalmente impedivano la visuale. Lui aveva cercato in tutti i modi di far credere agli organi inquirenti che quello che era avvenuto fosse stato un incidente. Dicendo questo, naturalmente, voleva alleggerire la posizione della figlia rispetto a quello che era accaduto».

«NON CI SONO STATI ABUSI» - Nel corso della trasmissione, Galloppa ha spiegato che Michele Misseri «mi ha esternato di non aver mai abusato del corpo della povera Sarah, una volta morta; e di non averle usato violenza già precedentemente al 5 novembre, nel momento in cui appunto siamo stati sentiti dai magistrati, una volta che il mio assistito lo aveva richiesto espressamente e dopo il colloquio avuto con la dottoressa Bruzzone». «Sul fatto che non l'abbia detto o che quanto meno non abbia ripetuto quanto era nelle sue intenzioni - ha aggiunto il legale - io non so dire, non sono nella testa del mio assistito, nè tantomeno mi posso permettere di forzarlo in tal senso».

DOMICILIARI IN CONVENTO - Anche il consulente della difesa di Misseri, Giancarlo Umani Rocchi, ha parlato in tv, a Domenica Cinque, su Canale Cinque: «Michele era lucido, molto presente e ha detto cose logiche e credibili: non è mai caduto in contraddizione». «Si è più volte commosso quando si parlava di Sarah, della sua infanzia e dell'affetto che nutriva per lei - ha aggiunto -. Se dovessero accordargli i domiciliari, non potrebbe tornare nella casa di famiglia e credo che gli avvocati abbiano pensato a un convento, dal momento che l'unico desiderio di Misseri è fare il contadino». Quanto a Sabrina, la cugina di Sarah e figlia di Misseri, «è dimagrita, ha i capelli più lunghi; non l'ho mai vista piangere».

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