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18 ago 2010

«Poveracci» sui mega-yacht, indagini su cento imbarcazioni

Disoccupati scoperti sulle barche. Finanza in azione da Positano a Sapri:controlli per scoprire i veri padroni

SALERNO— Nullatenenti e disoccupati. Con l'unico torto di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ecco chi c'era sui potenti yacht e mega-yacht controllati dai militari della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Salerno agli ordini del capitano Alessandro Furnò nella fascia costiera che si estende da Positano a Sapri.

Mica vip danarosi come il cantante Vasco Rossi e l'attore Massimo Boldi, finiti anche loro nei giorni scorsi nell'analoga azione di accertamento anti-evasione. O l'ex manager della Renault di Formula Uno, Flavio Briatore, Solo poveracci, dalle dichiarazioni dei redditi irrisorie, presumibilmente prestanome di imprenditori e professionisti che in questo modo eludono il fisco o, peggio ancora, fanno affari d'oro con la malavita organizzata. Il blitz, che si inserisce in uno specifico piano straordinario nazionale d'intesa con l'Agenzia delle Entrate finalizzato alla determinazione del reddito delle persone fisiche, è scattato tra i porti di Amalfi, Maiori, Agropoli, Acciaroli, Palinuro, Scario, Camerota e Policastro e ha coinvolto circa cento persone e altrettante imbarcazioni riconducibili molto probabilmente a società di charter fittiziamente costituite all'unico scopo di nascondere il vero utilizzatore. Ma c'è anche il sospetto che dietro la titolarità di società di charter che offrono servizi di noleggio di imbarcazioni di lusso ci sia invece l'uso esclusivamente privato per eludere in parte le tasse dovute.

I finanzieri sono intervenuti con veri e propri posti di blocco mentre le barche di lusso erano in acqua e non ormeggiate in rada. In questo modo è stato più semplice poter individuare le persone a bordo con relativo equipaggio. Nè è stato possibile sottrarsi ai controlli come può accadere quando gli yacht sono ancorati e a bordo non c'è nessuno. «La cosa che ci ha maggiormente colpito - spiega il colonnello Alberto Catone, comandante regionale del reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza - è che su panfili e motoscafi anche di venticinque metri abbiamo trovato persone che non avevano reddito o con reddito bassissimo». Ora tutto sta a capire chi c'è dietro questi improbabili armatori. Tutti i dati raccolti saranno ora trasmessi ai reparti territorialmente competenti per gli ulteriori sviluppi di natura fiscale che consentiranno di individuare e circoscrivere nuovi fenomeni di evasione ed elusione fiscale.

Secondo Contribuenti.it il 64% degli yacht che circolano in Italia, sono intestati a nullatenenti, o ad arzilli prestanomi ultraottantenni o a società di comodo, italiane o estere per evadere le tasse. «Finalmente dopo le nostre numerose denunce anche l'Agenzia delle Entrate ha iniziato a verificare le numerose società di noleggio nautico – afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it – speriamo che estenda il raggio di azione anche alle società estere, in particolar modo a quelle residenti in paradisi fiscali».

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