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23 nov 2010

"Irresponsabili le parole del Papa"

L'Arcigay ribatte alla Santa Sede

Nel libro-intervista "Luce del Mondo", Papa Benedetto XVI parla anche degli omosessuali, "persone che non devono essere discriminate" ma aggiunge "non per questo l'omosessualità diviene moralmente giusta". L'Arcigay non ci sta. Tgcom ha contattato il presidente, Paolo Patanè.

Paolo Patanè, presidente Arcigay

Presidente, un passo in avanti da Papa Ratzinger sugli omosessuali?
No, quelli del Papa anche se sono concetti già espressi suonano come parole offensive e irresponsabili. La Chiesa continua a fare una scelta ideologica. La posizione del Papa non è umana. E comunque non rispecchia quella di molti sacerdoti e persone di Chiesa, distanti dalle imposizioni delle gerarchie ecclesiastiche.

Che peso dà a queste parole?
Di solito non mi interessa molto quello che dice la Chiesa sui temi dell'omosessualità. Ma questa volta non posso tacere. Il Papa dà un giudizio morale su una condizione della natura umana, riconosciuta dall'organizzazione mondiale della sanità. È un approccio antiscientifico.

Cosa si aspetterebbe, invece?
Che si schierasse in difesa di tutti gli esseri umani gay, lesbiche e transessuali che per questo sono perseguitati e discriminati. Invece cosa fa? Si schiera contro la depenalizzazione del reato di omosessualità nel mondo, proposta dalla Francia alle Nazioni Unite.

Però il Papa condanna le discriminazioni… 
Un conto sarebbe battersi contro le violenze che subiscono omosessuali, lesbiche e transessuali pur ritenendo discutibile questo orientamento sul piano morale. Un conto è dire "li rispettiamo, ma…". La Chiesa non fa nessun atto concreto in nostra difesa. Anzi, le sue parole rischiano di legittimare l'omofobia e colpevolizzare le persone.

Come vede l'accostamento gay-sacerdozio?
Che un uomo possa essere o meno un buon sacerdote, o una brava persona in generale, non ha nulla a che vedere con l'orientamento sessuale. Non può essere considerato un discrimine. Conosco moltissimi preti gay che avevano preso coscienza della propria omosessualità ancor prima di avvicinarsi al sacerdozio.

E perché allora il Papa dice: "L'omosessualità non è conciliabile con il ministero sacerdotale"?
La Chiesa nei secoli è stata un rifugio per molti omosessuali che si sono, così, rinchiusi in un mondo tutto al maschile. È il rapporto che la Chiesa ha in generale con la sessualità, a essere sbagliato.

Un auspicio?
Due. Che le istituzioni italiane e mondiali rispondano con parole forti. A me interessa che sia il capo dello Stato ad alzare la voce in difesa degli omosessuali. E che la Chiesa ribalti il suo approccio alle cose.

A quando il matrimonio gay? Tra decenni?
Molto prima. Fa parte dell'affermazione del principio di uguaglianza, che è un processo inarrestabile.

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