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10 nov 2010

Finanziaria, perelfare e scuola Tremonti cerca due miliardi

Il ministro: «Esigenze minime per sette, risorse disponibili per cinque». Oggi l’emendamento


Giulio Tremonti (Eidon)
Giulio Tremonti (Eidon)
ROMA — «Esigenze minime» da finanziare per 7 miliardi di euro, ma solo 5 miliardi disponibili finora. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, tenta la mediazione con i ribelli della maggioranza che chiedono di ampliare gli interventi previsti dalla legge di Stabilità, la ex Finanziaria, ma la coperta del bilancio pubblico è già troppo corta. I soldi non bastano per far fronte a spese politicamente irrinunciabili per il governo, come le missioni di pace, l’Università, gli ammortizzatori sociali e la detassazione dei salari, e allo stato i margini per accogliere tutte le altre richieste sul tappeto non ci sono. E sono tante, sommando quelle dei finiani, e quelle che dal momento in cui si è riaperto il vaso della legge di Stabilità, stanno lentamente emergendo nello stesso Pdl. L’incontro di ieri tra il ministro dell’Economia e i capigruppo della maggioranza alla Camera, dove in Commissione bilancio il governo è già stato battuto su un emendamento alla legge di Stabilità votato da Fli e Mpa con l’opposizione, ha fatto registrare «atteggiamenti costruttivi». Secondo il coordinatore del Pdl, Fabrizio Cicchitto, «non è emersa la tendenza a sabotare lo sforzo del governo» e questo è già qualcosa, ma l’impresa resta ardua.

Mentre i tecnici dell’Economia continuano a formulare ipotesi per raggranellare risorse, sul piatto ci sono 5 miliardi: la metà arriverebbe dall’asta delle frequenze tv, 1 miliardo dalla stretta sui giochi illegali, uno e mezzo dal fondone di Palazzo Chigi. Ne mancherebbero almeno due per finanziare le «esigenze minime» indicate da Tremonti: 1,5 miliardi agli ammortizzatori sociali in deroga (cui si aggiungerebbero i fondi delle Regioni ed i residui non spesi degli 8 miliardi stanziati per il 2009-2010), 1 miliardo all’Università, 800 milioni per le missioni di pace nei primi sei mesi 2011, altri 800 per la detassazione degli straordinari, un miliardo per allentare il Patto di stabilità di Comuni e Regioni, e poi il 5 per mille al volontariato, il bonus Irpef sulle ristrutturazioni ecologiche. E, ancora, gli altri interventi che vengono sollecitati dalla stessa maggioranza. «Bisognerà dare risposte anche sulla scuola, i beni culturali, alcuni aspetti delle politiche agricole e altre questioni che riguardano l ’ a mbiente » spiegava ieri Cicchitto al termine della riunione di maggioranza con il ministro dell’Economia. Richieste che non potranno essere sottovalutate. «Con i tagli alle tabelle della legge di Stabilità dovremmo chiudere alcuni parchi nazionali importanti. Per la metà dei parchi italiani sarebbe fine sicura» dice il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Dicendosi però «fiduciosa che il problema verrà risolto in Parlamento grazie all’ampio fronte trasversale che si è creato. Si tratta di correggere un errore, perché in Consiglio dei ministri mi era stato assicurato che di questo si trattava e sono molto rammaricata che non si sia provveduto».

Il Tesoro valuterà tutte le richieste e le osservazioni arrivate dai gruppi parlamentari e dovrebbe presentare oggi stesso alla Camera il maxiemendamento per ritoccare la legge di Stabilità. Se ci fosse accordo in Commissione bilancio su un testo condiviso, Tremonti ha già dato la disponibilità del governo a rinunciare al voto di fiducia nel successivo passaggio in Aula, previsto all’inizio della prossima settimana.

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