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8 nov 2010

Carlo Generali: Trovato corpo nel lago è dell'imprenditore Generali


L'uomo era sparito nella notte tra mercoledì e giovedì. Le tracce di un'auto uscita di strada sulla Porrettana hanno indirizzato gli inquirenti verso l'invaso di Pavana. La Porsche dell'uomo è stata estratta alle 14.30 ma di lui non c'era traccia. I sommozzatori hanno cercato sul fondo fino a trovare il cadavere

I sommozzatori hanno rinvenuto il corpo di Carlo Generali, imprenditore di 71 anni scomparso nella notte tra mercoledì e giovedì. Era sul fondo dell'invaso di Pavana, a circa dieci metri dal punto in cui la sua vettura si era inabissata. I carabinieri lo hanno identificato insieme ai familiari presenti, tra cui la moglie.



Era stata la segnalazione di un residente della zona a far partire le ricerche nel lago: intorno alle 14 di ieri ha fatto notare alle forze dell'ordine alcuni pezzi compatibili con una Porsche Cayenne bianca, l'auto di Generali - proprietario del marchio di abbigliamento "Carla G." - sul dirupo a ridosso del guard rail. Poi nella tarda serata grazie all'eco-scandaglio è stata rilevata la presenza di un'auto simile in fondo all'invaso. Oggi, una volta terminate le operazioni di recupero, è arrivata la conferma: si tratta della Porche bianca alla cui guida Generali è scomparso. Nell'abitacolo di lui non c'era traccia. I sommozzatori hanno quindi continuato a cercare sul fondo fino a imbattersi, a circa dieci metri dal punto in cui l'auto era stata rinvenuta, nel cadavere di un uomo. Lo hanno riportato in superficie per permetterne l'identificazione. La salma è stata trasferita all'obitorio di Pistoia, in attesa che la Procura decida se disporre l'autopsia.

Ora sarà la procura di Pistoia a decidere se sia necessaria l'autopsia. Si tratterà comunque di capire le cause dell'incidente stradale di cui è stato vittima l'imprenditore bolognese: la sua Porsche è uscita di strada finendo nel lago, che si trova una ventina di metri sotto la carreggiata. Non ci sarebbero testimoni. Da subito la Questura di Bologna aveva escluso il sequestro di persona, magari a scopo di estorsione, privilegiando altre ipotesi come il malore, un'aggressione o un incidente reso plausibile anche per la forte pioggia che quella notte si è abbattuta sulla Porrettana, la strada che Generali doveva percorrere per rientrare da una cena di lavoro a Prato. L'ultimo aggancio del cellulare c'era stato nelle prime ore di giovedì sul versante appenninico bolognese di quella strada. Da allora il telefonino era diventato irraggiungibile.

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