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18 ott 2010

Wikileaks, in arrivo nuovi segreti sul'Iraq Il Pentagono crea una task force

I documenti saranno più di 400mila.  Il team li sta già esaminando per capire quale possa essere l'impatto della pubblicazione. "I file sono stati prelevati da un data-base che documenta azioni significative, relazioni di attività di pattuglia, relazioni tattiche e cose del genere"

Wikileaks 1 dovrebbe divulgare nelle prossime ore più di 400mila file segreti sulla guerra in Iraq e il Pentagono ha allestito un team di 120 persone per le contromisure. Secondo la Bbc online, i nuovi documenti di cui dispone il sito parlano di attività in battaglia delle truppe, delle forze di sicurezza irachene e delle vittime tra i civili. Ancora non è chiaro quando questi documenti verranno pubblicati, ma secondo quanto è stato anticipato saranno molto più consistenti della pubblicazione fatta a luglio sull'Afghanistan, che ha causato non poche controversie (pur non contenendo rivelazioni determinanti). All'epoca furono messi online circa 70.000 'files' relativi a quel conflitto.

Il portavoce del Pentagono, il colonnello Dave Lapan, ha detto che il team sta già esaminando i documenti sull'Iraq per capire quale possa essere l'impatto della pubblicazione del flusso di notizie ed evitare che vengano rilasciate informazioni potenzialmente dannose. "E' la stessa squadra che mettemmo insieme dopo la pubblicazione del materiale sulla guerra afghana - ha spiegato il portavoce - I file sono stati prelevati da un data-base in Iraq che documenta azioni significative, relazioni di attività di pattuglia, relazioni tattiche e cose del genere".

Il Pentagono si sta preparando perché il materiale diventi pubblico tra oggi e domani, ma non è escluso che Wikileaks possa attendere ancora un'altra settimana. Intanto l'accesso alla pagina internet di Wikileaks è impossibile e una piccola nota dell'organizzazione informa soltanto che la pagina è sottoposta a operazioni di aggiornamento e che tornerà on-line "il prima possibile". L'ong dispone di un account attivo su Twitter che però ovviamente non ha la capacità di divulgare il volume di documenti di cui Wikileaks sarebbe entrata in possesso, come sempre da fonti anonime.

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