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20 ott 2010

Via a Smau 2010. La ricerca: 11 milioni di italiani navigano con gli smartphone

Formigoni al convegno d'apertura: «Questo settore rappresenta la chiave di volta per il futuro di tutti noi»

MILANO - Sono arrivati a quota 11 milioni gli italiani che navigano in rete con gli smartphone, i cellulari evoluti. Un dato che emerge da una ricerca dell'Osservatorio Smau-School of Management del Politecnico di Milano, presentata nel primo giorno di Smau, in inaugurata a Fieramilanocity e aperta sino a venerdì. A testimoniare la crescita del fenomeno ci sono i dati economici: in base alle previsioni, il settore del mobile Internet raggiungerà a fine 2010 quota 550 milioni di euro, il 40% in più rispetto al 2009.

Tra i padiglioni di Smau 2010 ()
PMI
 - A navigare con il cellulare, secondo lo studio, sono soprattutto gli uomini (62%), i giovani (l'80% ha meno di 44 anni), e le persone con un elevato grado di istruzione. Altri dati: il 40% dei 'mobile surfers' scarica applicazioni dai vari market, disponibili ormai per tutte le piattaforme. Il 49% dichiara di essere entrato in un social network almeno una volta negli ultimi tre mesi, il 40% cerca informazioni come prezzi, orari, indirizzi. E anche le imprese italiane si dimostrano più mature nell'utilizzo delle soluzioni di Information Technology. Negli ultimi due anni, secondo un indice elaborato dall'Osservatorio, che tiene conto dei software e degli hardware utilizzati, le Piccole e medie imprese che stanno impiegando in modo "evoluto" la tecnologia sono passate dal 12% al 17% mentre si è ridotta la percentuale di imprese '"immature", scese dal 42% al 34%. La Lombardia risulta essere la regione più virtuosa.

«FARE SISTEMA» - Smau ha aperto i battenti con seicento espositori, 300 seminari sull'Information and Communication Technology, 100 anteprime di prodotti e servizi e un bacino di visitatori atteso nell'ordine delle 50 mila persone. L'obiettivo, spiega l'ad della rassegna, Pierantonio Macola, è «agevolare il cambiamento culturale perchè le nostre aziende diventino più permeabili all'innovazione». «Le imprese italiane comprano ancora poco, quanto a soluzioni Ict - sottolinea Macola -, rispetto a quelle europee». Secondo i dati presentati da Andrea Rangone, coordinatore degli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano, la spesa in Ict dell'Italia nel 2009 è cresciuta dell'1,9%; in Germania del 3,4%. Dato che Rangone mette in relazione diretta con la crescita del Pil nei rispettivi Paesi, che secondo le previsioni nel 2010 supererà il 3% in Germania mentre l'Italia si fermerà all'1%. Il comparto dell'Ict, afferma l'ad di Fiera Milano, Enrico Pazzali, «deve fare sistema se vuole recuperare la sua leadership. In tal senso è sorprendente che al salone siano presenti tante grandi multinazionali e invece alcuni dei leader italiani del settore non partecipino a questo importante strumento di politica industriale che è la fiera». E il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ricorda come «il settore rappresenti la chiave di volta per il futuro di tutti noi». Formigoni ha anche annunciato a Smau l'intenzione di Regione Lombardia di candidarsi alla vice presidenza per la Rete Nereus, rete europea delle regioni che utilizzano le tecnologie spaziali (fonte Ansa).

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