L'algoritmo per sbancare il botteghino in uno studio di un'italiana e di un americano su 440 titoli. Dalla trama all'ambientazione, così nascono le pellicole che hanno maggiori chance di successo
ROMA - Il film ideale? Lui ha 53 anni, lei è intorno ai 40, vivono una storia ambientata in un luogo geograficamente lontano, la trama deve essere d'azione, meglio se sullo sfondo c'è un crimine. Bocciate tutte le situazioni troppo ancorate alla vita reale, al quotidiano. Il film deve soddisfare il bisogno di evasione dello spettatore, il desiderio di fuga che cerca di vivere quando paga un biglietto per entrare nella sala buia del cinema.
L'identikit della pellicola più amata dal pubblico lo traccia una ricerca condotta da una docente di marketing dell'università RomaTre, Michela Addis, insieme ad un suo collega americano, Morris B. Holbrook, ex docente della Columbia University. Cosa rende un film di successo, qual è la più segreta essenza dello "star power"? I due ricercatori hanno provato a rispondere agli interrogativi che ossessionano l'industria cinematografica e hanno scientificamente analizzato la "magia" del cinema. Utilizzando e confrontando variabili e statistiche hanno studiato i film candidati all'Oscar dal 1927 al 2003, 440 pellicole, i dati sono stati raccolti attraverso Internet Movie DataBase che pubblica le valutazioni dei film espressi dagli utenti registrati su una scala a 10 punti.
"Una curiosità che emerge è la differenza di età ideale: 13 anni tra l'attore protagonista e l'attrice", spiega Michela Addis, "in questo caso parliamo però di un dato di massa, del picco di preferenze, pensando solo ad un target generalizzato". Ecco in parte spiegato il successo di coppie cinematografiche che hanno fatto centro al botteghino e nell'immaginario: Humphrey Bogart e Audrey Hepburn, Cary Grant e Grace Kelly, Harrison Ford e Annette Benning. Anche se i casi migliori, considerando l'età, sono "Lezioni di piano" con Harvey Keitel e Holly Hunter, rispettivamente 54 e 35 anni, o "Julia" con Jason Robards e Jane Fonda, di 55 e 40 anni.
"Di ricette per il buon film ce ne sono tante, noi siamo stati i primi a utilizzare tutte le variabili insieme, così esce qualcosa di molto più vicino alla realtà". E dalla ricerca, pubblicata su Psychology & Marketing, emergono anche indicazioni che smentiscono l'efficacia delle tradizionali strategie pubblicitarie. "Il potere delle stelle del cinema viene da sempre addebitato alla loro capacità di far identificare gli spettatori, noi abbiamo scoperto invece che non è l'identificazione a guidare il favore del pubblico piuttosto l'"attrazione romantica" verso il protagonista del sesso opposto. Meglio poi se più giovane e in questo non ci sono differenze tra uomini e donne". Le strategie promozionali, dice Addis, dovrebbero tener conto di questi risultati usando nei trailer il protagonista di sesso opposto a quello del target del film.
Tra gli altri fattori che fanno un film di successo, i ricercatori indicano un regista anziano e autorevole, così come incontra i favori del pubblico una pellicola carica di premi. Tra i titoli più apprezzati da tutto il campione ci sono "Il signore degli anelli", "Il padrino", "Casablanca". Film-mito dunque, ma sociologia e marketing non riescono a spiegare proprio tutto. Forse ci si avvicinano. E la magia del cinema continua...
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