Il sindaco Alemanno boccia il pedaggio sul Grande Raccordo di Roma: è impossibile. Polverini: inaccettabile balzello. Zingaretti: «Ombra leghista sulla Capitale»
Code sul Gra |
Code sul Gra all'altezza di Roma Nord |
DAL PRIMO LUGLIO - Partirà infatti da giovedì primo luglio l'aumento dei pedaggi sui tratti autostradali che portano dentro e fuori Roma: fino ad un euro per le macchine, due per i camion. Ma a pagare sarà chi arriva in città da fuori Roma e chi esce dalla Capitale e percorre quei tratti autostradali che conducono al Grande Raccordo Anulare o attraverso il grande anello portano alle autostrade. Si pagherà di più quindi ai caselli di: Roma Nord e Fiano Romano sull'A1; a Roma Est, Lunghezza, Settecamini e Ponte di Nona sull'asse della Roma-L'Aquila; Roma Sud sull'A1; Roma Ovest e Maccarese-Fregene sulla Roma Fiumicino.
NON SI PAGA - Per girare sul Gra non si paga. Chi ci transita cioè senza arrivare (o senza essere diretto) dalle autostrade, ma semplicemente ci passa per raggiungere la città o le strade consolari intorno al Gra non deve pagare nulla. Come avviene già ora.
«BALZELLO» - «Il pedaggio sul Gra sarebbe un inaccettabile balzello a carico dei cittadini, un'eventualità sulla quale non possiamo che dirci contrari». Contraria, molto, e quindi sulla stessa linea di Alemanno, anche il governatore del Lazio Renata Polverini: «Ho già espresso la mia contrarietà al pedaggio sul Gra. Per i cittadini del Lazio il Raccordo è una strada da percorrere per andare al lavoro o a scuola. Non è immaginabile un pedaggio». L'aumento del pedaggio autostradale in entrata ed uscita è penalizzante per le imprese? «Questo riguarda tutto il Paese e non solo il Lazio, l'importante è evitare che tutto ciò si scarichi su Gra».
«OMBRA LEGHISTA» - «A questo punto comincio a vedere un'ombra leghista che pesa su Roma perché è evidente che anche in questo atto su 26 caselli su cui viene proposto l'aumento del pedaggio, 9 sono su Roma. Il bilancio di quello che sta facendo questo governo per Roma e la sua area metropolitana è: più tasse e meno servizi e non è una cosa accettabile». Questo il commentao anche del presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. «Stiamo facendo i conti - ha aggiunto - ma visto il volume di traffico la gran parte di questo prelievo fiscale da parte dello Stato nazionale sarà contro i romani e i pendolari, cioè contro coloro che sono costretti a prendere la macchina perché i treni non funzionano o sono stracolmi. Chi prenderà la macchina avrà un balzello in più. Le associazioni di consumatori parlano di un esborso di circa 300 euro l'anno che forse a qualche miliardario faranno ridere, ma che per una famiglia normale è un vero e proprio salasso». Zingaretti ha poi annunciato che sta «sentendo gli amministratori del territorio e spero che tutti si uniscano per ribadire l'iniquità di questi provvedimenti».
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