«Il mio silenzio non è stato pagato»
Patrizia D'Addario: qualcuno di quelli che mi hanno offesa lavora a Palazzo Chigi. «E ora farò un film»
«Nessuno mi ha pagato, il mio silenzio non è stato pagato». Ad assicurarlo è stata Patrizia D'Addario, intervistata al programma «In onda» su La7. Invece, ha aggiunto, «qualche altro si è arricchito e ha fatto anche carriera, molte persone di quelle che hanno parlato molto male di me». E tra queste «persone che mi hanno offesa c'è anche qualcuno lavora anche a palazzo Chigi e di questo sono indignata come la maggior parte degli italiani». «Non sono stata io a fare queste rivelazioni, è il magistrato che mi ha convocata», ha ribadito la D'Addario, «ho dovuto rilasciare queste dichiarazioni e dire la verità». Da allora, ha raccontato, «la mia vita è cambiata del tutto. Non ho guadagnato molto da questa notorietà, non mi sono arricchita, non ho guadagnato un soldo dalle interviste e dalle fotografie». Al contrario, «qualcuna delle persone che mi hanno offesa lavora anche a palazzo Chigi», ha insistito, ma se «il mio silenzio non è stato pagato, quello di queste persone sì».
«UNA ESCORT PER VIOLENZA» - La D'Addario ha poi respinto l'etichetta di «escort» che le è stata appiccicata. A palazzo Grazioli, ha raccontato, giravano buste da 10mila euro per le ragazze. «Io ho rinunciato due volte», ha assicurato, «mi dica quale escort rinuncia alla busta... Sono stata una escort per violenza, ma una escort non va a denunciare, sta lì a fare le feste a palazzo Grazioli, a prendersi le buste che prendevano gli altri. Ho rinunciato a diventare ricca». E «la seconda volta a Palazzo Grazioli me la sarei risparmiata volentieri». Più volte, poi, ha riferito di «essere stata illusa». E al vicedirettore del Giornale Alessandro Sallusti che le contestava le scarse vendite del suo libro 'Gradisca, presidentè, D'Addario ha replicato: «Adesso che farò anche il film vedrà come lo andranno a vedere...». A spingerla a continuare con le sue rivelazioni, ha detto, è stato «il fango» gettato su di lei e la sua famiglia. Eppure, ha assicurato, «dopo l'inferno volevo soltanto essere lasciata in pace e vivere la mia vita». (Fonte Agi)
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