Metti mi piace

8 mag 2010

Codice della strada: il Senato lo approva, ora alla Camera per ok definitivo

Matteoli: «Testo equilibrato, sostenuto in gran parte anche dall'opposizione»

ROMA - Via libera dal Senato al disegno di legge che riforma il Codice della strada. Il provvedimento è stato approvato con 138 voti favorevoli, tre contrari e 122 astenuti. A favore hanno votato Pdl e Lega. Si sono astenuti i senatori del Pd, dell'Italia dei valori, del gruppo Misto e delle autonomie. Dopo le numerose modifiche, il dl torna alla Camera in terza lettura. Il relatore Angelo Maria Cicolani (Pdl) ha spiegato che «l'80% degli articoli è stato votato all'unanimità dalla commissione. Soltanto su 6-7 emendamenti l'opposizione si è astenuta e su altri sei ha votato contro».

MATTEOLI: «EQUILILBRATO» - Il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, intervenuto al Senato prima del voto finale, ha elogiato il lavoro svolto dai senatori di tutti gruppi nell'esame del provvedimento. «Sono convinto che alla fine è venuto fuori un buon testo, che porterà maggiore sicurezza e maggiori controlli sulle strade. E si potrà dire che siamo intervenuti per ridurre il numero delle vittime sulla strada. La sintesi venuta fuori è di alto livello», ha proseguito il ministro. «Il provvedimento, anche per la parte che riguarda i controlli, come chi guida in stato di ebbrezza o avendo assunto stupefacenti, prevede scelte accettabili e condivisibili. Auspico che il ritorno alla Camera si concluda in tempi brevissimi».

«SI POTEVA FARE MEGLIO» - «Il Senato poteva fare meglio e invece si è persa una buona occasione», ha commentato ha detto De Toni, capogruppo dell'Idv in commissione Trasporti. «Non si possono annunciare riforme, e poi tagliare i finanziamenti. Senza soldi non si fa manutenzione stradale, non ci sono controlli sufficienti, non si fa prevenzione. Vi sono delle parti del provvedimento che hanno migliorato il testo e sulle quali c'è stata una condivisione generale, ma permangono profonde criticità e ci auguriamo che la Camera voglia porre rimedio». Paolo Giaretta (Pd): «Con questo testo ora c'è l'obbligo per ogni pubblico esercizio, anche il più piccolo, di dotarsi di un etilometro e di idonei locali di sosta. È una misura che scarica sui privati una responsabilità che dovrebbe essere dello Stato».

Nessun commento: