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22 apr 2010

Marchionne: spin-off in 6 mesi


"Oggi inizia una nuova storia"

Due società, una per l’auto e l’altra per i veicoli commerciali e le macchine agricole. La Fiat si fa in due per affrontare le nuove sfide del mercato globale. Lo spin off di cui si parlava ormai da tempo diventa realtà, come ha annunciato oggi davanti alla platea degli analisti, l’a.d. Sergio Marchionne.

Entro sei mesi nascerà Fiat Industrial, in cui confluiranno Cnh, Iveco e una parte di Powertrain. E per la fine del 2010 sarà quotata in Borsa, dove oggi il titolo ha avuto un incremento dell’1,73%, chiudendo a 10,6 euro, segno di apprezzamento per l’operazione. L’auto invece resterà nell’attuale società, con le relative attività della componentistica e dei motori, diventando Fabbrica Italiana. Un nome che vuole sottolineare le radici italiane del gruppo.

L’azionariato della nuova società nata dallo scorporo sarà, perlomeno in avvio, lo stesso dell’auto. La famiglia Agnelli manterrà quindi il controllo delle due realtà industriali.

Importante il ruolo di Sergio Marchionne, che sarà presidente di Fiat Industrial e resterà in contemporanea ad dell’auto a fianco di John Elkann neopresidente. Si consolida così la posizione del manager italo-canadese. «Il mio futuro è qui almeno fino al 2014, abbiamo presentato un piano di cinque anni e c’è parecchio da fare», ha assicurato ai giornalisti che gli chiedevano indicazioni sul suo futuro. «Gli investitori ci chiedono da anni di scorporare l’auto - ha poi spiegato Marchionne - e oggi che la ristrutturazione è stata completata non c’è ragione di tenere insieme settori diversi».

In questo modo, infatti, le due società «potranno muoversi liberamente - ha aggiunto Marchionne - e compiere le scelte migliori per il loro futuro, diventando leader nei rispettivi settori». Due grandi competitori internazionali, studiati per affrontare nelle migliori condizioni la sempre più agguerrita concorrenza.

All’orizzonte, per quanto riguarda l’auto, non è prevista la fusione tra Fiat e Chrysler. «Il piano non la contempla - ha detto Marchionne - se diventerà necessaria nel futuro si realizzerà al momento opportuno». Non sono in arrivo neppure nuovi partner: «Questa esigenza non c’è - ha spiegato il manager del Lingotto - ma non è neppure da escludere».

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