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25 apr 2010

Le feste di Katya Trappole sexy per i nemici di Putin


E i video del Kgb spuntano sul web

Katya Gerasimova
Katya Gerasimova
MOSCA — Giornalisti, politici, magistrati e stranieri importanti. I vecchi sistemi del Kgb sembrano tornati in auge nella Russia di Vladimir Putin visto che il web si sta riempiendo di filmati compromettenti che mostrano personaggi sgraditi al potere in serate di sesso, droga e (presumibilmente) rock’n’roll.

Protagoniste assolute di questa vicenda a luci rosse sono la bruna Katya e la bionda Nastya che avrebbero «adescato» diversi personaggi della Mosca che conta per poi sparire senza lasciare traccia. Ma dietro a loro ci sono diverse comprimarie che negli ultimi tempi hanno messo nei guai un diplomatico britannico e uno americano, per non parlare di un ufficiale indiano richiamato di corsa in patria.

Al Cremlino, come c’era da aspettarsi, dicono di non sapere nulla dell’intera vicenda, ma una delle vittime, Iliya Yashin, attivista dell’opposizione, sostiene nel suo blog che dietro a buona parte delle operazioni sospette ci sarebbe Vladislav Surkov, potente vice capo dell’amministrazione presidenziale.

Yashin ha raccontato di aver conosciuto Katya Gerasimova su un sito di relazioni sociali e di essere stato poi invitato in un appartamento moscovita. Quando, a un certo punto, è spuntata la cocaina, Yashin dice di essersene andato. E’ finito invece in internet il filmato dell’incontro che la stessa Katya ha avuto con Viktor Shenderovich, noto in Russia per il suo programma televisivo nel quale i potenti erano impersonati da pupazzi di gomma. Da tempo il programma è sospeso dopo le lamentele di Putin.

Shenderovich, misteriosamente, è stato avvertito in anticipo che il filmato stava per uscire e ha dato lui stesso la notizia sul suo blog. Altre vittime sono stati il direttore dell’edizione russa del settimanale Newsweek Mikhail Fishman, lo scrittore Eduard Limonov, esponente del gruppo Solidarnost e Aleksandr Potkin, capo del movimento contro l’immigrazione clandestina. Tempo fa sulla rete erano invece finiti due diplomatici: il vice console britannico di Ekaterinburg e il consigliere dell’ambasciata Usa che si occupava di diritti umani. Poi l’ufficiale indiano che controllava la ristrutturazione di una portaerei che la Russia sta vendendo a New Delhi.




I servizi dietro a tutto? Sembrerebbe proprio di sì, visto che la pratica di usare quelle che all’epoca venivano chiamate «trappole al miele » non è certo morta con lo scioglimento dell’Urss. Nel 1999, quando Putin era capo dell’Fsb, successore del Kgb, il procuratore Yurij Skuratov, impegnato in un braccio di ferro col presidente Boris Eltsin, venne tolto di mezzo grazie a un filmetto girato in sauna dove due ragazze facevano divertire un uomo che sembrava proprio il procuratore. Il Kgb usava le «trappole» a 360 gradi. Perfino il simpatizzante Jean Paul Sartre venne incastrato da una «interprete». Tanto che arrivò a difendere pubblicamente Breznev ai tempi del processo contro i dissidenti Siniavskij e Daniel. Il capo dei servizi della Ddr Markus Wolf aveva creato una vera «brigata dell’amore », composta da belle ragazze e aitanti giovanotti. Dopo la caduta delMuro, ha scritto nella sua autobiografia: «Finche esisterà lo spionaggio, ci saranno dei Romeo che sedurranno vittime inconsapevoli».

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