Santoro: «Non siamo al fascismo
ma certe assonanze preoccupano»
Applausi a Travaglio che ha ricostruito i passaggi della vicenda delle intercettazioni della procura di Trani
Il pubblico al Paladozza di Bologna per la serata evento di Michele Santoro |
Michele Santoro (Ansa) |
CORNACCHIONE - Poi irrompe un esilarante Antonio Cornacchione: «Con questa iniziativa - dice Cornacchione - si può dimostrare che in Italia non c’è la censura e quindi anche questa manifestazione andrà a favore di Berlusconi. Sento un afflato di amore che arriva dagli spalti. Quanto amore arriva da voi amici! Siamo 2, 3, 4... 6 milioni. Le cifre me le ha date Verdini". Nel suo intervento di dieci minuti circa, il comico spiega che la "censura ha colpito due paladini della libertà, due giornalisti che non guardano in faccia a nessuno: Feltri e Minzolini». «Silvio - continua - non ha mai censurato nessuno, ci tiene a rimanere incensurato».
Successivamente il giornalista è intervenuto anche sul pasticcio delle liste del Pdl a Roma, ironizzando sul decreto interpretativo del governo.
FLORIS -LERNER - Poi è intervenuto il conduttore di «Ballarò», Giovanni Floris che si è detto «non d'accordo sul parallelo con il fascismo ma non è questo il punto - ha aggiunto -. Io penso che il bello di questo periodo sia che a una ingiustizia come la chiusura delle trasmissioni sia seguito un periodo in cui le persone hanno reagito. Questo ha portato a più aria. Dopo tutta l'aria che è stata sottratta in questo Paese, penso che sia il momento di ricominciare a respirare». Le intercettazioni saranno valutate dalla magistratura, ma da quelle telefonate emerge che c'è un politico che vede una cosa che non gli piace e ne chiede la chiusura. L'idea che quello che non ti soddisfa possa essere chiuso è un'idea asfittica». A seguire Gad Lerner: «Di fronte all'evidenza della Rai trattata come una tv privata di proprietà privata dei partiti, perché questo è stato il meccanismo che ha bloccato le tramissioni, forse bisogna che anche noi ripensiamo il modo di stare in tv dei politici. Questa compagnia di giro bisogna che cambi, gli ospiti sembrano sempre gli stessi di qualsiasi cosa si parli. Sembrano essere competenti di tutto».
RECORD WEB - Poi Santoro segnala che la diretta di «Rai per una notte» è il più grande evento in diretta del web italiano con 100.000 contatti unici in contemporanea. Poi diventati 120.000. Santoro successivamente ha mostrato Piazza Azzarita e ha parlato di Roma, Milano, Torino, commentando: «Dall'Italia è venuta una risposta straordinaria».
Daniele Luttazzi (Ansa) |
LUTTAZZI - Successivamente è cominciato lo show di Daniele Luttazzi, tutto concentrato su Silvio Berlusconi. Ma anche sul direttore del Tg1 Minzolini e il direttore generale della Rai Masi accusati insieme al premier nel monologo del comico di «fare un uso criminoso della tv». «Erano otto anni che aspettavo di dirlo...» ha detto Luttazzi facendo riferimento all'«editto bulgaro» del 2002, che sancì il suo allontanamento dalla Rai insieme a Enzo Biagi e Michele Santoro. Aprendo il suo intervento, pieno di battute al vetriolo sul premier Luttazzi spiega: «Berlusconi ogni tanto ha dei rimorsi, poi pensa a quanto è ricco e tutto passa...»). Luttazzi ha fatto un monologo di una ventina di minuti, forte, esplicito, pieno di allusioni sessuali, ma soprattutto molto critico contro il governo ed in particolare contro «Silvio Lolito Berlusconi» come lo ha definito, «lui è un fuoriclasse, la costituzione gli va stretta, sarebbe come far giocare Tiger Woods a golf in uno sgabuzzino». Quindi, Luttazzi ha dettagliatamente spiegato la sua teoria sui motivi per cui Berlusconi avrebbe il 60% del consenso, con una metafora sul sesso anale. Nel suo monologo non ha risparmiato battute nei confronti dell'ex vicepresidente della Regione Puglia Frisullo e del direttore del Tg1 Minzolini. «C'è una differenza - ha detto Luttazzi - fra una prostituta e certi giornalisti: ci sono certe cose che una prostituta non fa». Dagli spalti applausi scroscianti, anche quando Luttazzi ha criticato l'eccessiva timidezza dell'opposizione. Alla fine Luttazzi conclude contro il partito dell'amore berlusconiano, ricordando con Quintiliano che «Odiare i mascalzoni è cosa nobile».
LA RICOSTRUZIONE DELLA VICENDA ANNOZERO - Arriva anche il momento più strettamente giornalistico con una ricostruzione delle intercettazioni telefoniche sul caso Santoro, con le telefonate del premier al mebro dell'Agcom Innocenzi e di quelle tra quest'ultimo e Masi.
Una immagine della piazza (Ansa) |
INTERVISTA A FEDE- La trasmissione si conclude con un'intervista al direttore del Tg4 Emilio Fede, che minimizza la porta delle intercettazioni e sottolinea: «Hanno forse chiuso Annozero?». Fede poi chiede «maggiore rispetto per il capo del governo». E conclude: «Berlusconi non ha mai chiesto la chiusura di Annozero».
CROZZA E VAURO - C'è spazio per un ultimo sipario comico con Crozza che imita il ministro Brunetta e per le tradizionali vignette di Vauro.
LA DENUNCIA DELLA FNSI - Poco prima che si accendessero le telecamere di «Raiperunanotte» il presidente dell'Fnsi Roberto Natale intervenendo al microfono svela: «Abbiamo notizie di telefonate al gruppo di lavoro di Santoro da parte di dirigenti Rai che vogliono sapere cosa stanno facendo i collaboratori ricordando l'obbligo di esclusiva». «Ricordi bene la Rai, la vergognosa Rai di questi giorni che questa è un'iniziativa sindacale - prosegue Natale - e non si azzardino a pensare a provvedimenti, pensino piuttosto alle scandalose telefonate del direttore generale». Il riferimento è alle intercettazioni relative all'inchiesta sul caso Rai- Agcom.
corriere
Nessun commento:
Posta un commento