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10 mar 2010
Berlusconi invoca la piazza
Berlusconi attacca: «Sopruso violento»
Videomessaggio ai promotori della libertà: «Grande manifestazione il voto». Bersani: «Apprendisti stregoni»
Berlusconi in un videomessaggio ai «Promotori della libertà»ROMA - Berlusconi vuole andare al contrattacco. La vicenda delle liste sta avendo contraccolpi sulla credibilità del partito e il premier vuole riprendere in mano la situazione senza stare ad aspettare la conclusione di tutto l'iter giuridico amministrativo sulla riammissione delle liste escluse, in particolare quella del Pdl per la circoscrizione di Roma, che ha incassato il terzo no e le cui speranze sono ora affidate all'appello che sarà presentato al Consiglio di Stato. Il Cavaliere ha convocato un vertice a Palazzo Grazioli martedì pomeriggio, confrontandosi con i coordinatori del partito e con la candidata Renata Polverini e il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno. E al termine ha fatto sapere di volere riprendere l'iniziativa. Un dirigente del partito ha parlato di «fuochi artificiali in vista» e lo stesso capo del Pdl ha fatto annunciare una sua conferenza stampa per mercoledì mattina dalla sede del partito di via dell'Umiltà. Una sede politica, insomma, e non istituzionale.
«SOPRUSO VIOLENTO» - In ogni caso è già stata annunciata una grande mobilitazione e con tutta probabilità sarà questo uno dei temi affrontati durante l'incontro con i cronisti .«Cari promotori della Libertà - dice lo stesso Berlusconi in un videomessaggio che sarà messo on line sul sito della nuova organizzazione coordinata da Michela Vittoria Brambilla -, presto vi darò appuntamento per una grande manifestazione nazionale per difendere il nostro diritto al voto e quindi la nostra democrazia e le nostra libertà». La mobilitazione sarebbe già in cantiere per il 20 marzo, forse in piazza San Giovanni. «Come sapete si è cercato di estrometterci dal voto per le regionali in Lombardia, nella città di Roma e nella sua provincia - spiega ancora il Cavaliere -. Vogliono impedire a milioni di persone di votare per il Popolo della Libertà. È un sopruso violento e inaccettabile, che in parte abbiamo respinto. A Milano, sia pure con un ritardo di una settimana, la nostra correttezza è stata pienamente riconosciuta. A Roma, invece, abbiamo subito una duplice ingiustizia». Il riferimento è sia alla mancata ammissione della lista, sia all'esito negativo del ricorso al Tar. «Così -prosegue Berlusconi- le elezioni del 28 e 29 marzo ci vedono contrapposti a una sinistra che, invece di misurarsi democraticamente con il voto, scende in piazza seminando menzogne, invidia e odio».
LE REAZIONI - Intanto si accende il dibattito politico. «Siamo di fronte a degli apprendisti stregoni - sottolinea il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani - . Si dimostra che le divisioni e le forzature del Pdl hanno prodotto e stanno producendo solo inutili strappi alle regole e molta confusione» «E' triste che Bersani e compagni siano lieti per un atto di prepotenza ai danni di tanti elettori- ha detto il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone -. Ma non si illudano: gli elettori travolgeranno timbri e cavilli». - «La Costituzione prevede il diritto-dovere del voto a tutti e questo vuol dire democrazia - ha invece commentato Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie della Lega Nord -. Regime è chi impedisce al popolo di potersi esprimere, non certo chi invece vuole garantire un diritto costituzionale fondamentale. Il popolo saprà capire e quindi cancellare il regime con i suoi sodali, ristabilendo così la democrazia». «Qualcuno spieghi a quel prepotente di Berlusconi che i Tribunali non possono prendere decisioni in base agli inviti, ma in base alla legge - ha invece tuonato il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro -. E siccome la legge è stata violata, e non dai rappresentanti delle liste di centrosinistra, ma dagli esponenti del Pdl, si guardi allo specchio e si rimproveri da solo. Siamo proprio al teatro dell'assurdo».
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