La Guardia di Finanza di Milano è intervenuta contro le aste al ribasso, e fatto chiudere sei siti, con l'accusa di truffa ed esercizio abusivo di gioco o scommessa. Due le infrazioni, quindi: da una parte ci sono stati utenti truffati, che hanno investito e vinto senza ricevere premi; dall'altra, invece, queste aste sono state accomunate a lotterie, e quindi avrebbero dovuto avere i relativi permessi.
L'home page dei siti messi sottosequestro.
Un'asta al ribasso ha un funzionamento, effettivamente, molto vicino a quello del gioco d'azzardo: vince il premio chi fa l'offerta più bassa, che però deve essere anche un valore unico. Ogni offerta è a pagamento: la cifra varia da un servizio all'altro, e di solito sono valori molto bassi, generalmente due euro.
Il meccanismo è stato equiparato al gioco d'azzardo, una cosa facilmente comprensibile. Ogni offerta, infatti, è fin troppo simile ad una puntata alla roulette. Anzi, forse le probabilità di vittoria sono ancora meno. Per esercitare l'attività del gioco d'azzardo, però, ci vuole un permesso specifico e bisogna seguire regole speciali, secondo l'articolo 4 e 4/bis della legge 401/90; entrambe le condizioni, chiaramente, non si erano verificate.
Al momento, quindi, i sei siti in questione sono chiusi. Altri, tuttavia, restano in funzione, e sono quelli i cui server sono fuori dal territorio italiano. Ad una prima occhiata, ne abbiamo individuato uno in Francia, uno in Gran Bretagna, uno in Olanda e uno negli Stati Uniti. Tutti, comunque, hanno una versione in italiano completamente funzionante.
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