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9 feb 2010

Undercover Boss

L'amministratore delegato diventa spazzino nel nuovo reality Usa


NEW YORK – L’amministratore delegato di una grossa azienda si traveste da apprendista spazzino e, fingendo di dover interpretare un documentario sui lavori più umili, scende all’ultimo gradino della sua azienda per fotografare la grama realtà dei suoi dipendenti e le regole spesso arbitrarie cui sono sottoposti.

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'Undercover boss', il nuovo reality show della CBS che ha debuttato domenica sera subito dopo il Super Bowl, rovescia il rapporto boss-impiegati e, come scrive la critica del New York Times Alessandra Stanley, “è fatto su misura per il rancore anti-corporation della nostra era”. L’esatto opposto di 'The Apprentice', insomma, il reality show supercompetitivo basato sulla ricerca dell’imprenditore ideale a cui Donald Trumpavrebbe poi offerto un lavoro come premio per la vincita dello show.

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La prima puntata di 'Undercover Boss' racconta la storia diLawrence O'Donnell III, presidente e amministratore delegato della grande società di smaltimento rifiuti Waste Management che si mette a lavorare come spazzino, addetto al riciclaggio e pulitore di cassonetti, proprio come gli operai della sua compagnia.

“Non avrei mai immaginato che questo lavoro fosse tanto duro fisicamente e mentalmente”, sbotta O’Donnell dopo il suo primo giorno in discarica, “ho la schiena spezzata”. Nel corso della sua odissea Lawrence – che si fa chiamare Randy – scopre che per ogni minuto di ritardo, ai suoi impiegati vengono trattenuti due minuti in busta paga.

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Oltre a stringere amicizia con un impiegato sopravvissuto al cancro che per mantenere la sua enorme famiglia deve svolgere tre lavori al prezzo di uno, Randy si indigna quando una ‘collega’ donna è costretta ad urinare dentro un bicchiere di carta per non accumulare ritardi che la penalizzerebbero.

Alla fine, dopo essere stato licenziato da un “superiore”, Randytoglie la maschera e rivela il suo segreto, promettendo ai “colleghi” scioccati un aumento di stipendio e nuove regole interne più eque e democratiche.

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Nonostante il buonismo dello show – secondo alcuni la revisitazione dello sfruttatissimo mito di Zeus che si cala tra gli umani per testarne l’ospitalità – Undercover Boss non è piaciuto ai critici. Il Washington Post lo boccia come una “vacua catarsi per una nazione già stremata dalla futilità del nutrire astio per i capitani di industria”.

“In un reality davvero vendicativo”, gli fa eco la Stanley sul Times, “il capo della Goldman Sachs Lloyd C. Blankfein,reduce da un bonus da 9 milioni di dollari, sarebbe stato privato di tutto e costretto a pulire i cessi per vedere come vive la gente che non scommette con i soldi degli altri”.

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Naturalmente Wall Street si è ben guardata dall’offrire in pasto alla tv uno dei suoi odiatissimi AD. Il protagonista della seconda puntata sarà l’amministratore delegato di Hooters, - alias la catena di ristoranti più sexy del pianeta - dove le cameriere in stile cheerleader devono essere per contratto tutte sensualissime e con curve mozzafiato.

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