TIMORI PER I CONTI SPAGNOLI. MA WALL STREET TIENE IN APERTURA. E L'EUROPA RECUPERA
Cala la disoccupazione Usa
La Casa Bianca: «Dati incoraggianti»
Il tasso di disoccupazione a gennaio si è attestato a sorpresa al 9,7% contro il 10% di dicembre
(Afp) |
- All'avvio della seduta di contrattazioni debole a Wall Street, i listini non scendono come ieri, ma neppure ripartono con slancio dopo il rapporto sul lavoro di gennaio: sono andati in fumo altri 20.000 impieghi, più delle attese, ma il tasso di disoccupazione è calato al 9,7 per cento. Pochi minuti dopo l'inizio, il Dow Jones cede lo 0,02%, a 10.000,29 punti, il Nasdaq avanza dello 0,33%, a 2.132,49, e lo S&P 500 cresce dello 0,14% a 1.064,60 punti.
i mercati aprono le sedute ancora con il segno meno. Milano parte a -0,53% per poi precipitare a -2,54%. Le piazze del Vecchio Continente riducono leggermente le perdite dopo i dati contrastanti sull'occupazione Usa. Il dipartimento del Lavoro americano ha infatti annunciato per il mese di dicembre una flessione di 20.000 posti di lavoro, ma il tasso di disoccupazione si è attestato al 9,7%, meglio delle attese che lo davano al 10,1%. A Piazza Affari il Ftse Mib riduce la perdita a -1,34%, Zurigo l'1,16%, Londra lo 0,94% e Francoforte lo 0,75%. In caduta libera la Borsa di Atene: a metà giornata l'Indice generale dei primi venti titoli perde il 4,38%. Parigi cede il 2,1%, mentre Madrid arretra solo dello 0,57% e Lisbona dell'1,4%.
GIAPPONE - Anche Tokyo, sulla scia dei dati Usa sulla disoccupazione, ha chiuso in forte ribasso. L'indice Nikkei dei 225 titoli guida ha perso 298,89 punti, pari al 2,9%, scendendo a quota 10.057,09.
ZAPATERO - Intanto il premier spagnolo, José Luis Rodriguez Zapatero, assicura da Washington che il debito della Spagna resta su un livello «ragionevole» e lo status «di paese solvibile è garantito». «Dopo la crisi, è venuto il momento di ripianare i conti pubblici», ha commentato Zapatero durante una visita alla Camera di commercio americana.
LO SCENARIO - Da alcuni giorni, gli osservatori e gli analisti sono preoccupati per lo stato dei conti pubblici di Spagna e Portogallo, che agita il fantasma della Grecia, i cui deficit e debito sono talmente alti che la Commissione europea ha deciso di mettere il paese sotto semi-tutela.
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