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12 feb 2010

Bill Clinton, pericolo scampato Operato d'urgenza al cuore: sta bene

L'intervento deciso dopo che l'ex presidente Usa ha accusato dolori al torace
Adesso ha due stent in una arteria. Nel 2004 gli vennero applicati 4 bypass

"Ancora pochi giorni e avrebbe avuto un nuovo infarto


Bill Clinton, pericolo scampato Operato d'urgenza al cuore: sta bene
NEW YORK - E' pericolo scampato per Bill Clinton, dopo il ricovero d'urgenza e l'intervento al cuore subìto ieri sera al Columbia Presbyterian Hospital. Ma l'ex presidente degli Stati Uniti ha corso un grave pericolo. Lo hanno rivelato i medici: "Ancora pochi giorni, e avrebbe avuto un nuovo infarto". Che poteva essergli fatale, dopo il quadruplo by-pass cardiaco del 2004.

Il rischio è stato davvero grosso. Perché Clinton, raccontano i suoi collaboratori, aveva sentito i primi dolori al torace già due giorni fa, al ritorno dall'ultimo viaggio ad Haiti dove l'ex presidente (insieme a George Bush) coordina su incarico di Barack Obama l'aiuto umanitario americano. Nonostante l'avvisaglia preoccupante delle fitte dolorose al petto, Clinton rinviò il ricovero, a causa dell'ondata di maltempo e delle abbondanti nevicate, che mercoledì rendevano difficili gli spostamenti anche a Manhattan. Se avesse aspettato ancora, poteva essere troppo tardi.

L'operazione di ieri - due stent inseriti in una delle arterie coronarie per sbloccare un vaso sanguigno ostruito - è stata un successo. Dopo poche ore la pressione del sangue era tornata ai livelli normali, secondo il bollettino medico, anche se Clinton è stato mantenuto sotto osservazione al Presbyterian Hospital per tutta la notte.
"Il presidente è di buonumore e continuerà a concentrare il suo lavoro sulla sua Fondazione e sulla ricostruzione di Haiti", ha detto il suo collaboratore Douglas J. Band. Ma proprio l'iperattivismo di Clinton avrebbe contribuito all'incidente cardiaco. Bill Richardson - che fu il suo ambasciatore all'Onu e oggi è governatore del New Mexico - ha raccontato alla Cnn di averlo visto di recente: "E' venuto nel New Mexico per una cerimonia funebre, sbarcava da Haiti poche ore prima, poi sarebbe ripartito per New York". Un ritmo di attività stressante, inadatto a un uomo di 63 anni con quadruplo by-pass?


L'improvviso allarme per il suo cuore malato, è servito almeno a far rinascere un'ondata di simpatia verso Clinton, la cui immagine personale aveva subìto negli ultimi tempi parecchi attacchi. Ieri le manifestazioni di affetto non gli sono mancate. Obama lo ha chiamato fra i primi, alle sette di sera (ora locale): "Il tuo lavoro per Haiti è importantissimo", gli ha detto il presidente. Si è fatto vivo anche Bush chiamando la figlia Chelsea Clinton, che vive a New York e ieri è stata la prima ad accorrere al capezzale del padre. Hillary è arrivata in serata, da Washington, ma grazie al veloce recupero del marito ha deciso di non annullare la visita di Stato in Arabia saudita e Qatar.

Il cuore matto di Bill forse non è stato stressato solo dal superlavoro e dalla nota passione per gli hamburger. In un recente libro-retroscena sulla campagna presidenziale del 2008, "Game Change", i giornalisti John Heilemann e Mark Halperin nel ricostruire il ruolo di Clinton nella disfatta della moglie alle primarie, hanno descritto le sue continue infedeltà come una fonte permanente di tensione tra i due coniugi e un elemento di disturbo per lo staff che assisteva Hillary nella sfida a Obama.

Quel libro, che i Clinton non hanno mai smentito, ha anche rivelato un dettaglio imbarazzante nei confronti di Obama. Quando Clinton andò a incontrare il vecchio Ted Kennedy per convincere il leader storico della sinistra ad appoggiare Hillary alle primarie, l'ex presidente se ne uscì con una battuta ferocemente razzista. "Uno come Obama - avrebbe detto Clinton - ancora pochi anni fa a noi due ci avrebbe servito il caffè". Kennedy ne fu indignato, e di lì a poco scese in campo pubblicamente in favore di Obama. Le rivelazioni di "Game Change" certo non hanno fatto bene a Clinton, la cui eredità politica è già assai controversa nella sinistra del suo partito. Obama ha mostrato di non tenergli rancore, però, con l'incarico per Haiti. E la grande paura di ieri sera forse avrà reso gli americani un po' più indulgenti verso il vecchio incorreggibile Bill.

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