Ad Arcore pranzo di lavoro con la famiglia e i vertici aziendali
"Dobbiamo restare uniti, non è il momento delle spartizioni"
MILANO - "Dobbiamo restare uniti, questo non è certo il momento di pensare a spartizioni". Silvio Berlusconi lo dice all'antipasto, e lo ripete per tutta la durata del pranzo. Pranzo fuori dal normale, quello che riunisce ad Arcore il patriarca con i figli di primo e secondo letto. Manca solo Luigi, il più piccolo, impegnato con gli esami universitari (la Bocconi). Nessuna decisione operativa sul futuro patrimoniale dei cinque eredi, ma una assicurazione "formale" fornita ai figli di Veronica Lario: "Nessuno verrà danneggiato o discriminato". L'incontro segna una svolta per questo. E perché rappresenta una innovazione rispetto alle consuetudini della "casa reale". I destini aziendali vengono discussi anche da Barbara, Eleonora e Luigi. Per la prima volta, così, il Cavaliere "allarga" il desco, di solito riservato a manager e dirigenti del suo impero patrimoniale. Con Marina e Piersilvio (Mondadori e Fininvest), Fedele Confalonieri, l'amministratore delegato del Biscione Pasquale Cannatelli, Bruno Ermolli che sovrintende a tutti gli affari del gruppo, l'avvocato Niccolò Ghedini, stavolta c'erano pure i "minori".
Veronica, la moglie che ha deciso di chiedere il divorzio, potrebbe aver incoraggiato la partecipazione dei suoi tre figli ai pranzi di lavoro del lunedì, considerandoli una sorta di apprendistato in vista del lancio dei pargoli nelle attività di famiglia, e in posizioni di primo piano. Insomma: il matrimonio finito non deve danneggiare Barbara, Eleonora e Luigi, e si deve fare il possibile perché il loro ruolo non sia marginale, rispetto alle posizioni apicali ricoperte dai "maggiori". Berlusconi sembra d'accordo, lo fa capire durante le quasi due ore del pranzo, durato dalle 14,14 alle 16, dentro una Villa San Martino blindata, con i cronisti tenuti a debita distanza dal portone. "Vorrei che d'ora in avanti voi foste qui tutti i lunedì", dice il premier rivolgendosi soprattutto a Barbara ed Eleonora. E ancora: "Prima c'era vostra madre, ma adesso che non è più così io non voglio danneggiare nessuno. Nessuno sarà penalizzato". Insomma, non ci sono figli e figliastri, i tre "piccoli" non saranno trattati da ultimi.
Il tutto in un clima sereno - neppure stavolta Berlusconi resiste alla tentazione di raccontare barzellette - che rimanda a un futuro, non si sa quanto prossimo, l'ora delle decisioni definitive: "Le prenderò al momento opportuno, e saranno giuste per tutti". L'ostacolo insormontabile, ma solo fino a qualche tempo fa, sembrava rappresentato dalle aspirazioni professionali di Barbara, che già s'immagina proiettata sul ponte di comando della Mondadori, dove però a guidare è Marina. Di qui i dissapori tra le due sorelle, che tuttavia si sarebbero ammorbiditi proprio nelle ultime settimane. Il penultimo weekend lo hanno trascorso insieme, e con i loro figli, nella villa sul lago Maggiore che il padre ha acquistato nell'estate del 2008. E sarebbero stati proprio i cuginetti, che sembra vadano molto d'accordo, a far tornare un po' di sereno tra le due donne. Quanto a Eleonora, che si è già laureata, sembra sfumare del tutto l'ipotesi di un suo ingresso trionfale nella Endemol: la sede della società è in Olanda, la famiglia Berlusconi detiene solo il 33 per cento del pacchetto azionario, e quella non sembra davvero la sede giusta per fare da palestra a qualsivoglia erede. E infatti Eleonora sta completando una serie di seminari in Fininvest, facendosi le ossa in tema di finanza aziendale e di bilanci. Infine Luigi, il minore: sta ancora studiando, ma potrebbe presto debuttare in Mediolanum, sempre che la passione per il Milan non lo porti ai vertici della società rossonera.
Dopo il pranzo, Berlusconi fa un salto nella vicina Cesano Maderno (visita all'università San Raffale), e parte per Roma. Ieri in via dell'Umiltà giravano brutti sondaggi per il Pdl: alle regionali il centrodestra vincerebbe solo in cinque Regioni (Lazio, Lombardia, Veneto, Calabria e Campania), lasciandone otto agli avversari. È allarme rosso, e il premier corre ai ripari: stasera si farà vedere alla cena elettorale di Renata Polverini al Palazzo dei Congressi: il menu costa mille euro a testa. Niente a confronto della serata-monstre di lunedì prossimo a Villa Gernetto, in quel di Lesmo: il Cavaliere riunirà a cena imprenditori e manager disposti a versare la bellezza di 20mila euro ciascuno.
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