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13 gen 2010

Terremoto in casa Murdoch La rivolta degli eredi del capo


NEL MIRINO AILES, L’UOMO CHE HA PORTATO SARAH PALIN ALLA FOX
Rupert interviene: «Le loro opinioni sono personali»



La famiglia Murdoch WASHINGTON — Non sarebbe piaciuto per nulla, a Rupert Murdoch, il ritratto a tutto tondo che il New York Times ha dedicato domenica sulla sua prima pagina a Roger Ailes, il re Mida che ha trasformato Fox News nel gioiello più prezioso del suo impero mediatico. Così ferito nel suo ego sarebbe il magnate australiano da una celebrazione che descrive Ailes come il vero genio e salvatore del gruppo, che secondo The Daily Beast starebbe ora considerando seriamente di cacciarlo. «Nessuno può volare vicino al Re Sole senza bruciarsi — dice al blog di Tina Brown una fonte interna a News Corporation —, anche se fai un sacco di soldi, presto ti ritroverai fuori».
Con un copione in cui toni da tragedia shakespeariana s'intrecciano a intrighi politici alla Machiavelli, il quasi settantenne Ailes starebbe quindi per essere travolto dal proprio successo. Quello che lo ha proiettato al vertice del potere, nella cruciale intersezione americana tra affari, media e politica. E che lo ha fatto diventare il manager più pagato del gruppo, 23 milioni di dollari nel 2009, un salario superiore a quello dello stesso Murdoch.
Denari all'evidenza meritati. In 13 anni, è riuscito a trasformare Fox News nel network più redditizio degli Usa, capace di generare più profitti di Cnn, Abc, Nbc e Cbs messe insieme. Schierandola nel campo conservatore, l'ex stratega delle campagne di Reagan e Bush padre, ne ha fatto una rete brillante, partigiana e aggressiva, arruolando una squadra di commentatori volutamente faziosi, ferocemente ostili ai democratici e ai (pochi) repubblicani considerati moderati: Glenn Beck, Bill O'Really e Sean Hannity sono oggi i veri guru di riferimento del popolo conservatore in America, cui da lunedì si è aggiunta Sarah Palin, ex candidata alla vice-presidenza, prediletta della destra.

Tanto zelo conservatore non ha fatto di Ailes solo la bestia nera dei progressisti. Lo ha anche messo in conflitto con gli eredi di Murdoch. Fu per protesta contro di lui che Lachlan, il figlio maggiore di Rupert, lasciò Corporate News nel 2004. Quanto agli altri due, Elisabeth e James, l'erede apparente che guida le attività del gruppo in Europa e Asia, hanno più volte espresso indignazione per l'ostilità preconcetta con cui Fox ha coperto prima la campagna e ora la Casa Bianca di Obama.
Ora però le critiche della famiglia da sussurri sono diventate grida e attacco personale. Il pezzo apologetico del Times conteneva un proiettile avvelenato, sparato da Matthew Freud, manager di relazioni pubbliche, ma soprattutto marito di Elisabeth: «Non sono affatto solo nella famiglia a provare vergogna e malessere per l'orrendo e ripetuto disprezzo di Roger Ailes verso gi standard giornalistici cui aspirano News Corporation, il suo fondatore e ogni altro gruppo mediatico globale».

Certo, un portavoce della compagnia ha subito smentito: «Le opinioni di Freud sono personali e non riflettono in alcun modo quelle di Rupert Murdoch, che è fiero di avere Roger Ailes a Fox News». Parole dovute. Ma secondo il Daily Beast, è stata altra la reazione del Grande Capo, quando ha visto il faccione facondo del suo primo dipendente sulla copertina del Times e ne ha letto le esternazioni: «La mia educazione è stata Dio, Patria e Famiglia: questo è il credo alla base del successo di Fox News», ha detto Ailes, rivendicando a sé il merito di «aver costruito la rete sulla base dell'esperienza personale» e vantando come prima qualificazione di «non aver frequentato la Columbia School of Journalism», il tempio della formazione progressista. Sembra che il pezzo abbia fatto andare al vanitoso Murdoch il caffè di traverso. E ora Ailes sarebbe a rischio.


Eppure, c'è un'altra, machiavellica lettura: giocando d'anticipo, il diabolico capo di Fox News avrebbe dato l'intervista ai «nemici» del Times come un testamento politico e sarebbe pronto per una nuova avventura. Forse, fare il secondo nel regno di Rupert gli sta ormai stretto.

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