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20 gen 2010

Derby a peso d'oro, Inter-Milan vale dieci milioni


Il principe Milito contro Ronaldihno. Mourihno contro Leonardo. Ma anche Nike contro Adidas e Sky contro Mediaset. Insomma Inter-Milan di domenica prossima sarà più di una semplice partita di calcio. Anche sotto il profilo economico. «Vincere significa consolidare la posizione in classifica e avvicinarsi alla Champions League – dice Giovanni Palazzi, numero uno di Stage Up –. E la qualificazione porta nelle casse delle squadre almeno 20-30 milioni di euro in più, ma non bisogna dimenticare che fa anche lievitare i costi necessari per allestire una squadra competitiva. Insomma per vincere in modo sostenibile serve una progetto agonistico di ampio respiro». Che ricorda molto il fair play finanziario voluto da Platini. Un passo forse necessario, anche alla luce del valore della singola partita. Che movimenta un giro d'affari stimato in ben 10 milioni di euro, tra pubblicità, giochi, incasso, merchandising e spese di trasporto. Vediamo in dettaglio.
Gli 80mila spettatori previsti porteranno nelle casse dell'Inter (padrone di casa) circa 2,5 milioni di euro, una cifra importante, ma sufficiente appena a pagare lo stipendio (netto) di un giocatore di media fascia tra i nerazzurri. Certo ci sono tifosi disposti a tutto per assistere alla partita, magari acquistando un secondary ticket (una sorta di asta) su Viagogo dove la tribuna rossa costa fino a 5mila euro o su Seatwave per 3mila euro. Ma sono soldi inutili per pagare l'ingaggio di Snejder o di Pirlo: finirebbero in tasca a chi il biglietto lo ha messo in vendita e al provider che incassa la sua commissione.
Sul fronte televisivo la partita si complica. I diritti acquistati da Sky e Mediaset sono in scadenza e dall'anno prossimo la Lega Calcio è tornata alla cessione collettiva proprio per evitare disparità tra i big match e le partite secondarie: per gli addetti ai lavori però il derby di Milano vale quasi 5 milioni di euro. Come la raccolta pubblicitaria. Per Sky – che però vende l'intera giornata di campionato – una partita di cartello come questa si traduce in una crescita del 30%, per Publitalia invece (domenica scorsa il posticipo su Mediaset Premium ha superato il milione e mezzo di contatti) non c'è grande differenza e i prezzi di listino aumentano solo di 5mila euro. Crescono invece gli ascolti. «Il derby dello scorso anno – nota Francesco Siliato, partner dello Studio Frasi –, solo su Sky, ha avuto un audience di 2,7 milioni di persone con uno share del 9,13%». Un evento dunque importante per la pubblicità televisiva, «ma che deve essere pianificato bene – spiega Marco Muraglia, numero uno di Starcom Mediavest –. È una partita trasmessa solo in pay tv che non raggiunge gli ascolti della Champions League e della nazionale di calcio. Ovvio però che per un certo target si tratta di una partita eccezionale». Una stima prudenziale degli spot aggiuntivi legati al match può essere fatta nell'ordine del milione di euro. A questa cifra si aggiunge il fatturato aggiuntivo di merchandising e le spese per i mezzi di trasporto. Ma il grosso del business è altrove, legato agli scommettitori. Lo scorso anno furono giocati 5,5 milioni di euro, ma per gli esperti di Agicos domenica si potrebbe arrivare a oltre 6 milioni: «Nell'intero 2009 il Milan ha raccolto 54,3 milioni, l'Inter 50,9 – dicono da Agicos –. Con la Juventus sono le due squadre più seguite e questa partita sarà decisiva anche in chiave scudetto. È facile quindi pensare che sarà l'evento più giocato dell'anno. A meno che l'Italia non arrivi in finale ai mondiali».

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