«Young blood», l’annuario dei premiati nel mondo
ROMA — L’anno scorso Matteo Bernardini, torinese, classe 1983, partecipa a un contest (chiamata a raccolta) di giovani registi. La chiamata arriva da Moby, musicista di New York che ha venduto 9 milioni di copie con «Play» e chiede di realizzare il clip per il pezzo «Ohh yeah». Bernardini vince e firma il clip. Davide Prati, Matteo e Paolo Cremonesi Ruffino, milanesi, riuniti nel gruppo «Io cose», dal 2006 costruiscono scherzi e inganni per gioco e per indagine sociologica. Hanno inventato la «ThirDog», società fasulla per adottare cani dal terzo mondo: presa sul serio vinse il premio di Yahoo Italia per il miglior sito web. Maurizio Cinti è un pubblicitario premiato al Cannes advertising festival, per un lavoro sul casinò di Venezia: un nastro bagagli con numeri e colori della roulette. In fondo il nastro bagagli di certi aeroporti somiglia a una roulette...
Tre storie di creatività italiana. Assieme ad altre 187 sono contenute nel volume «Young blood», sangue giovane, curato dalla cooperativa di giornalisti che pubblica la rivista «Next exit». «È un annuario del talento italiano, degli 'invisibili di successo' nei campi dell’arte, architettura, design, moda, pubblicità, fotografia, grafica», dice Daniela Ubaldi, direttore responsabile. Ma come si giudica il talento nei campi non scientifici? «Segnaliamo chi ha vinto prestigiosi premi italiani o internazionali». «Young blood» è al secondo anno di vita ed è stato adottato dal ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. Il ministero distribuirà un migliaio di copie alle imprese, alle associazioni culturali, agli Istituti di cultura italiana all’estero, agli organizzatori di festival. Per far incontrare i talenti con chi ne può avere bisogno. «'Young blood' — spiega il ministro Meloni — smentisce il calo del 'made in Italy'. E rivela che la 'fuga dei cervelli', almeno nei campi artistici, è relativa: sui 190 giovani selezionati, solo 30 operano stabilmente all’estero, mentre uno su tre lavora anche all’estero».
È il caso di Massimo Cristaldi, catanese, vincitore della Photography master cup, con la foto di un’immensa vetrata con vista sui grattacieli. Lo stesso per Laura Braga, veronese, 27 anni, collaboratrice di Milo Manara per il fumetto su Valentino Rossi e autrice in Francia di loghi, mascotte,
marchi. I creativi di «Young blood» sono sotto i 40 anni, due terzi sotto i 35. Dei ventitré sotto i 25 anni, due terzi sono donne, nelle altre fasce d’età è il contrario. Tre quarti provengono dal Centro Nord. I premi che hanno fatto da base per le scelte del volume sono organizzati da grandi enti come la Mostra del cinema di Venezia, da associazioni come Amnesty international. Ma i nuovi mecenati sono, per la gran parte, aziende che indicono concorsi per creativi come fiori all’occhiello o per reclutare personale qualificato. Aziende come Enel, Terna, Sony, Unicredit... «Il prossimo passo — dice Giorgia Meloni — è allargare 'Young blood' alla scienza, alla ricerca, alla tecnologia».
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