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15 ott 2009

La città degli affari in mano al giovane Sarkozy


Da tempo sulle orme del padre, Jean raccoglie consensi. l’opposizione accusa
Il figlio del presidente candidato (unico) a guidare l’ente che gestisce la Défense



PARIGI — Dove vuole arrivare Jean Sarkozy? In Francia, l’opinione pubblica e la classe politica s’interrogano da tem­po sul favoloso destino del biondo se­condogenito del presidente, studi inter­rotti di legge, sposato con l’ereditiera del gruppo Darty e prossimo padre a dicem­bre. A soli 23 anni, è candidato (ma sa­rebbe meglio dire pretendente senza concorrenza) alla presidenza dell’Epad, l’ente che gestisce l’area edilizia e finan­ziaria della Défense. Non è una bazzeco­la. Il quartiere degli affari della capitale è il più grande centro direzionale d’Euro­pa, con un fatturato di un miliardo di eu­ro e la gestione di ottocento ettari di uffi­ci e aree che abbracciano cinque comu­ni. Con l’imminente fusione dell’ente con un altro ente (l’Epasa, con giurisdi­zione sul territorio di Nanterre), l’istitu­to rafforza ancora di più un enorme po­tenziale strategico, connesso al piano della Grande Parigi lanciato nei giorni scorsi dal presidente. Un progetto urba­nistico e amministrativo di radicale tra­sformazione della capitale.

In pratica, la candidatura di Sarkozy II, il giovane, rappresenta una continuità di­nastica nel territorio di Neuilly-sur-Sei­ne, la cittadina alle porte di Parigi dove il presidente è nato e ha costruito la sua carriera politica, partendo dalla conqui­sta del municipio, nel 1983, a soli 27 an­ni.

Neuilly non è un comune qualsiasi. Ha un’importanza fondamentale nella geografia del potere francese. È il centro degli affari, ma anche la residenza delle più note famiglie industriali e nobili del Paese, dei più bei nomi della finanza e del jet-set.

Jean, figlio della prima moglie del pre­sidente, sembra ancora più precoce: con­sigliere comunale, leader locale del parti­to, protagonista vincente di una feroce lotta intestina alle ultime elezioni per fa­vorire il candidato gradito all’Eliseo e in­fine (almeno fino ad oggi!) consigliere del dipartimento della Hauts-de-Seine, uno dei più ricchi di Francia.

La Défense, la «Manhattan parigina», cresciuta ai tempi di Giscard e Mitter­rand, è sempre stata un pallino di Sarkozy I, che occupò il posto oggi asse­gnato al figlio prima della sua elezione all’Eliseo. Fra le ambizioni del presiden­te, c’è la copertura della strada più traffi­cata di Francia, il vialone che collega la Defense all’Etoile e naturalmente lo svi­luppo del regno dei colletti bianchi (150 mila impiegati, 2500 sedi di società e im­prese) nell’ambito della grande Parigi. L’Epad è il naturale trampolino per la presidenza del consiglio generale del di­partimento, alle elezioni del 2011. E poi? Per il momento, Jean Sarkozy punta a soffiare il posto a Patrick Devedjian, il quale dovrebbe andarsene per limiti di età (65 anni), ma avrebbe preferito alme­no discutere della successione. Consiglie­re personale di Sarkozy e presidente del consiglio generale, Devedjian sembra fra coloro caduti in disgrazia nel primo cir­colo dell’Eliseo. «Jean Sarkozy è il più legittimato, incarna l’avveni­re dell’Hauts-de-Seine», è il giu­dizio quasi unanime che comin­cia a circolare nel partito del presidente, segno inequivoca­bile di assenza di contradditto­rio.

Soltanto l’opposizione ac­cusa l’Eliseo di nepotismo. Il sindaco comunista di Nan­terre, Patrick Jarry sostiene che il giovane Sarkozy non ha alcuna qualifica per oc­cupare una poltrona così importante. «Si tratta sem­plicemente di assicurare la perennità del clan», ag­giunge. Per i socialisti «è una mossa ulteriore dell’Eliseo per assicura­re il controllo dell’Ump sulla regione della Grande Parigi di prossima formazione».

Capita che attività industriali passino di padre in figlio: è la storia ricorrente delle grandi famiglie imprenditoriali. Ca­pita che un feudo elettorale, con contor­no di potere e poltrona, resti nell’ambito della famiglia, secondo una legge non scritta che rende a volte la politica molto simile alle dinastie nobiliari. In Francia, «Repubblica monarchica», si prepara la successione al trono.

Essendo certo che Sarkozy I si ricandi­derà nel 2012, con forti probabilità di vit­toria in considerazione dello stato coma­toso della sinistra, resta da vedere chi an­drà alla conquista dell’Eliseo nel 2017. C’è da scommettere sul punto di parten­za, la nuova Versailles del Terzo Millen­nio.

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