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22 set 2009

Provincia per provincia l'Italia del benessere


Scordatevi il Nord operoso che macina ricchezza e incorona Milano regina assoluta del Pil. Quando si parla di «Benessere interno lordo» è tutta un'altra storia. La bussola del «Bil» è puntata verso il triangolo Romagna-Marche-Toscana e premia la provincia di Forlì-Cesena.



Il Sole 24 Ore del Lunedì, insieme al Centro studi Sintesi, ha raccolto la "sfida" lanciata la settimana scorsa dal Rapporto Stiglitz per andare oltre gli indicatori tradizionali che misurano lo stato di salute dell'economia. Una sorta di gioco senza pretesa di rigore scientifico, che ha per risultato una classifica parallela delle province italiane, dove i mediani riescono a conquistare le prime posizioni. Nessuno scossone invece negli ultimi posti, dove Agrigento, maglia nera per il Pil tradizionale, passa il testimone di ultima classificata nell'indice del benessere alla "cugina" Siracusa.

Il nuovo indice
I dubbi sulla capacità del Prodotto interno lordo di decifrare e sintetizzare la performance di un Paese non sono nuovi. Tra i primi a lanciare il sasso è stato Robert Kennedy. «Il Pil misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta», ha detto a chiare lettere in un discorso pronunciato nel marzo 1968 all'Università del Kansas. Quarant'anni dopo la commissione guidata da Joseph Stiglitz, incaricata dal presidente francese Nicholas Sarkozy, riparte dalla ricerca del "benessere pluridimensionale". Una nuova formula della felicità frutto del mix di otto elementi: le condizioni di vita materiali, la salute, l'istruzione, le attività personali, la partecipazione alla vita politica, i rapporti sociali, l'ambiente, l'insicurezza economica e fisica.
Dalla ricchezza del Paese il focus si sposta verso l'individuo e la famiglia, con un occhio di riguardo all'ambiente e alla sostenibilità. Per tenere conto non solo della quantità, ma anche della qualità. Tradurre il concetto astratto di benessere in un numero è un'impresa ardua: Il Sole 24 Ore ci ha provato cercando di restringere il campo a otto indicatori in linea con le raccomandazioni contenute nel rapporto.

I risultati
La vittoria di Forlì-Cesena si riassume nel punteggio magico di 170,4: ben settanta punti in più rispetto alla media delle 103 province considerate e 21 posizioni guadagnate rispetto alla rigorosa classifica del Pil.
Si vive più a lungo, in media più di 82 anni, e fuori dalle mura domestiche, per svago o per attività di volontariato. E nelle giornate elettorali si rinuncia alla gita al mare. Alle ultime elezioni europee l'affluenza alle urne ha superato di dodici punti la media nazionale. Non è però tutto oro quello che luccica: la vera nota dolente è la sicurezza personale, con 3mila reati all'anno ogni 100mila persone.

Fanalino di coda
Al polo opposto Siracusa, che con 44 punti su cento non supererebbe nemmeno l'esame di maturità, zavorrata dal peso dell'inquinamento ambientale. Solo la settimana scorsa sono state scoperte discariche abusive su una superficie di ben 25mila metri quadrati.
Il cambio della guardia dal Pil al Bil premia Rieti, che scala 54 posizioni, mentre Roma ne perde 74. Un segnale arriva anche dal Sunia, il sindacato degli inquilini. Sempre più spesso - secondo le ultime stime - molte famiglie lasciano la capitale afflitta del caro-casa per spostarsi nel cuore della Sabinia.
Infine, Milano, la regina del Pil: deve accontentarsi solo del 37° posto e digerire il boccone amaro dell'insicurezza, con quasi 5.500 reati all'anno ogni 100mila persone.

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