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7 giu 2009

Mutui, classifica dei consumatori



L'analisi. Anche oltre il 6% contro l'1% fissato dalla Bce
Il ministro Sacconi: sospendere le rate a famiglie con disoccupati
Mutui, classifica dei consumatori meglio a tasso fisso, dove aprirli



ROMA - I mutui sono troppo cari, i tassi troppo elevati. Pur se la Banca centrale europea ha fissato quello di riferimento all'1 per cento, gli istituti mantengono quelli fissi anche oltre al 6 per cento. Lo denuncia l'Adusbef, associazione dei consumatori che ha stilato una classifica degli istituti più convenienti a seconda della tipologia di prestito scelto.

Considerando un mutuo di 200 mila euro, nei dieci anni e nei venti anni a tasso fisso, per esempio, "vince" Che Banca, con un Taeg (tasso annuo effettivo globale) rispettivamente del 5,04 e del 5,57 per cento. Al secondo posto per i dieci anni c'è l'Intesa San Paolo e per i venti il Monte dei Paschi. Per il tasso fisso a 30 anni, la palma della maggiore convenienza va a Woolwich e Barclays bank (entrambe con un Taeg al 4,87 per cento), la medaglia d'argento va alla Bnl. Se si sceglie invece il mutuo a tasso variabile per i dieci anni e i vent'anni vince il Monte dei Paschi, per i trent'anni la Ing Direct (l'intero studio è consultabile sul sito www.adusbef.it).

Certo, avverte Elio Lanutti, leader dell'associazione: "Nella scelta non bisogna farsi abbagliare dalle convenienze contingenti dei tassi, ma pensare anche ai futuri rincari della Bce". Quindi anche nell'attuale fase, Adusbef consiglia di optare per i tassi fissi, perché la percentuale di pericolosità di quelli variabili è decisamente più elevata.

Detto questo il problema del caro-mutui, diventato emergenza per via della crisi e della insolvenza delle fasce a basso reddito, resta. Maurizio Sacconi, ministro del Welfare, chiede "una moratoria sulle rate per la prima casa nelle famiglie con cassintegrati o disoccupati". Sacconi chiama in causa anche le banche: "Il governo è insoddisfatto del modo in cui servono le imprese - commenta - oggi si sono allontanate da quei modelli che hanno accompagnato la crescita negli anni Cinquanta e Sessanta", si sono "centralizzate, burocratizzate, allontanate dal territorio". Un'analisi che lascia un po' perplessa l'opposizione. Per il deputato del Pd Enrico Farinone, la moratoria delle rate dei mutui per le famiglie dei disoccupati "è una strada da percorrere". "Ma allora perché il governo si è limitato ad applicare il tetto del 4 per cento solo ai mutui a tasso variabile e non anche a quelli a tasso fisso?" si chiede.

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