Voglio sottolineare questa importante iniziativa riportando direttamente le parole del promotore:
Innovazione e globalizzazione sono due tra le parole chiave più “bollenti” che ogni giorno ci sentiamo ripetere. Se non si innova, in questo mondo globalizzato non c’è modo di competere e sopravvivere. Per certi versi, può essere una considerazione amara e quasi crudele. Per altri, peraltro, è anche una sfida alla nostra capacità di rinnovarci come paese, come imprese e anche come persone: è una sfida alla nostra creatività e capacità di generare “cose nuove” che contribuiscano allo sviluppo della società e non solo dell’economia.
Molte sfide dell’innovazione si giocano oggi su due fronti: le tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni (ICT), e il design. L’ICT è il cuore di tutti i moderni servizi, processi e prodotti. Nessuna azienda oggi può svilupparsi in modo convincente in assenza di un uso intelligente e oculato dell’ICT. Non si tratta solo di ottimizzare i processi aziendali, riducendone costi e aumentandone l’efficienza. I nuovi servizi e i nuovi prodotti sono incentrati sull’uso dell’ICT. Ne sono testimoni realtà profondamente diverse come il mondo delle banche (potrebbero oggi esistere senza i servizi di home banking?) o l’industria dei trasporti (su un’auto sono presenti decine di microprocessori che ne controllano funzionamento e sicurezza).
D’altro canto, gli esempi della Apple e di tante aziende del Made in Italy ci dimostrano come l’altra componente strategica di una moderna azienda è il design, inteso nella sua accezione più ampia. Innanzi tutto, esso è lo strumento di progettazione complessiva dell’esperienza dell’utente nell’interazione con un brand, un prodotto o un servizio. Non si tratta solo di fare un “oggetto bello”, quanto di ripensare il valore di un bene e il modo attraverso il quale viene veicolato e reso fruibile all’utente. Ma è importante sottolineare che il design non si occupa solo della progettazione stilistica di “oggetti” quali un elettrodomestico o un automobile. I servizi informatici, per esempio, hanno bisogno di interfacce utente semplici e intuitive, anche e soprattutto per ciò che concerne l’ergonomia e le metafore d’uso.
Si aprono quindi tutta una serie di opportunità per innovare e rivoluzionare servizi, prodotti e processi grazie all’interazione armoniosa e virtuosa di ICT e design. Questa interazione è particolarmente complessa in quanto si tratta di coniugare mondi e culture profondamente diverse che per molto tempo si sono ignorate. Ciò che oggi serve sempre più è un manager capace di comprendere e armonizzare queste due culture, al fine di creare e gestire quei team multidisciplinari che sono lo strumento principe e indispensabile di qualunque processo innovativo.
Per creare queste nuove figure professionali servono nuovi percorsi formativi, che sappiano rivolgersi a manager dinamici, vogliosi di aprire nuovi cammini e percorsi nella propria azienda e nella propria carriera. È necessario saper combinare l’approfondimento delle tematiche discusse in precedenza (ICT e design) con due altri aspetti: una formazione moderna sulla gestione dell’innovazione, e una esposizione a quelle realtà internazionali che definiscono oggi il panorama della moderna competizione globale.
Il Politecnico di Milano, con i suoi consorzi CEFRIEL (ICT) e PoliDesign ha sviluppato un programma molto innovativo che vuole cogliere queste sfide. Si tratta di un Master Internazionale in ICT and Design for Innovation (MIDI, http://www.e-midi.net/ ). Le tematiche copriranno gli aspetti strategici dell’ICT, del design e della gestione dell’innovazione. I corsi verranno tenuti da docenti del Politecnico di Milano e della Nanjang Technological University di Singapore, una delle più prestigiose business school asiatiche. Il master sarà organizzato secondo un formato pensato per executive che lavorano e che non possono staccarsi per lungo tempo dai propri impegni. Le lezioni si articoleranno su quattro periodi di due settimane ogni due mesi a Singapore, presso la Nanjang Technological University (dove si recheranno anche i docenti del Politecnico), per un totale di otto settimane di lezione (circa un anno solare di durata). A questo periodo di formazione in aula, seguirà un project work tenuto presso i laboratori del design del Politecnico di Milano.
Si tratta, in sintesi, di una iniziativa unica che combina aree culturali molto innovative (Design, ICT e gestione dell’innovazione), un’esperienza internazionale in uno dei centri nevralgici dello sviluppo economico e imprenditoriale (Singapore) e una formula molto stimolante rivolta alla creazione di un profilo professionale unico.
Per il Politecnico di Milano è una sfida molto importante, raccolta con entusiasmo per rispondere alle sfide complesse che questo mondo globalizzato ci pone. Sarà certamente anche una sfida molto “challenging” per coloro che vorranno partecipare al master e far parte di questa avventura. Ma possiamo forse tirarci indietro e perdere queste opportunità uniche per competere con successo in Italia e nel mondo?
Fuggetta
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