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6 dic 2007

Appena fuori dalla scuola mille paure


Ormai è chiaro a tutti: la paura non serve a nulla!

IL mercato tenta di fregare i giovani ogni giorno, facendo leva sulla loro proverbiale paura del futuro e della sopravvivenza.
Già mi sembra di sentirli che dicono:
"bene non volete il lavoro flessibile, bè allora tenetevi un lavoro sicuro, senza prospettive e mal pagato....ah aha ha ah!"
Un'abile manovra per diminuire i salari (del tempo indeterminato), che ha avuto come side-effect quello di diminuire la produttività e l'efficienza delle aziende stesse. Con il risultato di non avere un futuro certo.
Un bel paradosso, per cercare la sicurezza di OGGI ci siamo preclusi la sicurezza del futuro.

Infatti il mercato (con i suoi interlocutori privilegiati, i sindacati) hanno portato avanti una ben mirata campagna di demonizzazione del lavoro flessibile (con le dovute forme), portando insicurezza sulle proprie capacità. Si discute ovunque su lavoro e giovani e si dice sempre che il giovane deve avere un lavoro "sicuro".
Io invece vi dico:

Bisogna dare ai giovani la SICUREZZA di SAPER lavorare!


Ho velocemente accennato a quelle che sono le mie idee, aspetto le vostre ora. Intanto vi dico da dove nasce questa riflessione:

(repubblica)

...
A raccogliere le impressioni e le speranze dei ragazzi italiani freschi di maturità è un lavoro del consorzio interuniversitario Almalaurea e dell'associazione Almadiploma: 55 gli istituti scolastici interessati in tutta Italia e 6.786 i diplomati, tutti nel 2007. "Il nostro progetto, cui aderiscono 122 scuole superiori, - come spiega Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea - è diffondere nelle scuole la cultura della valutazione, per aiutare i ragazzi nella scelta del percorso dopo l'esame di Stato e per favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro con una banca dati online. C'è una legge del governo infatti che prevede, entro gennaio 2008, specifici percorsi di orientamento scolastico e noi crediamo di poter affrontare questa esigenza e dare delle risposte efficaci al riguardo".
...
Il lavoro: marketing e posto fisso. E se il mercato del lavoro tende a chiedere flessibilità, e i giovani vengono sollecitati a diventare "imprenditori di se stessi", i diplomati sembrano non gradire granché l'invito e la tendenza. I ragazzi cercano stabilità del lavoro, acquisizione di professionalità e indicano il contratto a tempo indeterminato come modello di riferimento, più di qualsiasi altra tipologia contrattuale. Con la speranza di lavorare magari per un'area aziendale di marketing, comunicazione, pubbliche relazioni, area vendite e area organizzazione, pianificazione: i settori preferiti. In tal caso, a sorpresa, non importa la maturità liceale o quella tecnico-professionale. Non fa niente se la professione non è coerente con gli studi e con i propri interessi culturali. C'è flessibilità, ma per i diplomati italiani vale solo in questo caso. Per trovare un lavoro, qualunque.

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