(Sir) Ernest Shackleton viene spesso citato come esempio “unico” di leader. Egli salpò il 1° agosto 1914 a bordo dell'Endurance, con un equipaggio di 27 uomini, per raggiungere il Polo Sud. Ad un solo giorno di navigazione dalla meta, la nave si incagliò "come una mandorla nel cioccolato" nei ghiacci polari del mare di Weddell. Shackleton riuscì a portare in salvo il suo intero equipaggio non solo 'in buona salute, ma persino con il morale alle stelle'.
Come potè trasformare una disfatta completa in un'impresa memorabile? Quali metodi usava per ottenere il massimo dai suoi uomini?
Certamente Sir Ernest aveva un innato carisma, ma da solo non sarebbe bastato. La via di Shackleton era fatta sì di umanità, ma anche soprattutto di criteri precisi in cui poco era lasciato al caso: saper scegliere gli uomini giusti, saperli addestrare ai compiti più difficili abituandoli ad ostacoli in apparenza insormontabili, creare fraloro un inossidabile spirito di cameratismo. Tutti precetti regolati da una legge fondamentale: dare sempre l'esempio per primo, senza risparmiarsi mai; in una parola guidare gli uomini anziché comandarli.
Shackleton possedeva delle capacità interpersonali straordinarie, ma non raggiungeva il suo grande obiettivo, piuttosto lasciava che il suo tendere cambiasse in funzione di un bene che è variabile e deve rispondere a delle regole morali più che prettamente economiche!
E' un esempio in tutto, nella leadership, nel management, ma soprattutto per i valori morali che ha dimostrato.
Non a caso, Shakleton è preso come spunto da molti testi di economia e management!
"Molti sono convinti che sia sbagliato pensare alla vita come a un gioco. Io non sono d'accordo. Per me la vita è un grande gioco di squadra che va condotto seguendo le regole dell'equità e della giustizia, e in cui l'obiettivo principale non è la vittoria in sé, ma vincere con onore e nella maniera più pulita. Per arrivarci ci vogliono alcune qualità. Una è la lealtà. Poi c'è la disciplina. E l'altruismo. Il coraggio, anche. Una certa dose di ottimismo non guasta. L'intelligenza, certo. E, per finire, la compassione e il cameratismo."
(Ernest Shackleton)
(La via di Shakleton)
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