Siamo costantemente bombardati da messaggi pubblicitari, tanto che ormai scandiscono il tempo delle nostre vite. E' bene pertanto informarsi sulle tecniche nuove o più utilizzate, così da non essere stravolti dal fenomeno.
Il marketing virale si colloca all'interno di un contesto emergente caratterizzato dal ruolo preponderante delle nuove tecnologie che comprendono, reti, economie delle esperienze, internet marketing e e-business, CRM e comunità virtuali.
Definiamo il marketing virale come ogni strategia che stimoli ed incoraggi gli individui a trasmettere ad altri e diffondereun messaggio di marketing generando il potenziale per una crescita esponenziale sia della notorietà sia dell'influenza del messaggio stesso (Wilson 2000).
Conforntiamo ora il viral marketing con l'interruption marketing. Il primo cerca di creare un ambiente in cui l'idea si può moltiplicare e diffondere, mentre il secondo gestisce spazi pubblicitari per comunicare con un consumatore che non ama essere interrotto. Per questo aspetto il virus m. si impone come metodo a basso costo ma essendo necessaria una certa concentrazione del messaggio è necessario sbalordire il target (con ovvi implicazioni creative). L'interruption marketing ha un completo controllo del messaggio, con i relativi costi elevati.
A questo punto vediamo le differenze con il community marketing (tribu m.), che si propone come catalizzatore di rapporti sociali tra persone dagli stessi interessi e passioni, valori e stili, il prodotto è quindi una chiave d'accesso ad un ambienre esperienzale ed apre alle possibilità di dar vita a nuovi rapporti sociali complessi. Il viral m. invece si fonda su rapporti sociali esistenti, interesse della marca non è tanto dar vita ad una comunità e fidelizzarla, quanto piuttosto penetarre all'interno di un gruppo comunità preesistente, conquistando la fiducia dei leader inetrni sfruttando e veicolando il loro potere di dettare moda.(dott. Giorgio Soffiato: visualizza presentazione)
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