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1 feb 2017

Come funziona la tecnologia in Corea del Nord, il paese più chiuso del mondo



Il web è usato solo dal governo per la propaganda, e Youtube sta lottando per fermarla. C'è il sistema operativo di stato, lo smartphone nazionale e le informazioni viaggiano su chiavette Usb




Un Paese chiuso, chiusissimo. Ma con spiragli — sul web — per lasciare uscire solo e soltanto messaggi di propaganda. Spiragli contro cui Youtube sta lottando. La Corea del Nord sta scomparendo. Non parliamo della sua presenza geografica ma della sua presenza in Rete. Dopo la chiusura dell'account della Tv di stato meno di due mesi fa, YouTube ha deciso di chiudere i rubinetti ad altri due canali che pubblicavano regolarmente contenuti riguardanti il Paese dei tre Kim. Il bello però è che ha subito fatto un piccolo passo indietro. La Tv di stato rimane al bando ma il primo canale, «Pozdro z KRLD»,un video blog di viaggio gestito da un utente polacco che vive in Giappone, è stato ripristinato due giorni dopo la chiusura. Il secondo, gestito da un vietnamita che ripostava video ufficiali è rimasto invece al palo. La chiusura è stata immediata, gli autori stessi raccontano di non essere stati avvertiti e Google spiega la sua scelta con il sistema di segnalazioni dei propri utenti. Per evitare problemi, Big G tende a chiudere subito i canali segnalati come appropriati, salvo poi ripristinarli.



Il caso della Tv di stato è più curioso, se così si può dire. Il canale ufficiale nordcoreano era molto seguito per due ragioni principali: serviva agli esperti per studiare il Paese più chiuso del mondo, per carpire qualche informazione magari leggendo tra le righe i vari filmati, dall'altra però c'era anche il lato giocoso. Erano in tanti a farsi beffe delle giornaliste dall'aria austera, di notizie come Kim Jong Un nominato uomo più elegante di Corea o dell'aria marziale delle festività. Insomma, il canale della KCTV aveva molto traffico e, come sappiamo, con esso arriva anche la pubblicità e quindi dei pagamenti al possessore del canale. YouTube quindi lo avrebbe bloccato per evitare che lo stato coreano guadagnasse denaro dalle visualizzazioni.

Va detto che la Corea del Nord è sempre stato un Paese curioso dal punto di vista tecnologico. Nota al mondo come Paese più chiuso del globo, è dominata dai «notels» o «notetels». Si tratta di lettori portatili con display da 10 pollici che possono riprodurre file multimediali direttamente dalla presa Usb o dalle schede SD. I vantaggi sono parecchi: la batteria integrata gli permette di funzionare anche durante i numerosi blackout, sono poi prodotti in Cina, il maggiore alleato del regime, sono economici (40 euro circa) e in più Kim Jong-Un li ha legalizzati nel dicembre 2014 per modernizzare i mezzi attraverso cui viaggia la sua enorme macchina propagandistica. Per questo motivo le chiavette Usb sono diventate un prezioso mezzo di contropropaganda e diverse associazioni umanitarie raccolgono ogni anno pennette inutilizzate in cui caricare contenuti anti Kim da recapitare con droni e palloni aerostatici oltre il muro con la Corea Del Sud.

La navigazione web verso l'esterno è permessa solo a stranieri e membri della classe dirigente ma i cittadini hanno la Kwangmyong, una rete circoscritta in cui si trovano un paio di siti di ecommerce e perfino un clone di Facebook. L'accesso ai social come Twitter o YouTube è vietato e così i nordocoreani si sono fatti una copia tutta per sé.

Scarsa anche la presenza degli smartphone. Solo un nordcoreano su dieci ha un cellulare e ovviamente le chiamate internazionali sono al bando. Il cellulare più diffuso è l'Arirang, una linea di dispositivi Android che il regime afferma essere prodotta nel Paese ma molto più probabilmente è realizzata in Cina.

L'autarchia totale emerge anche nel mondo dei computer. La Corea del Nord ha un sistema operativo tutto suo, Red Star, basato su Linux ma arricchito da un'interfaccia che ricorda il vecchio OSX. A bordo si trova un calendario, un word processor e un programma per comporre musica.

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