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2 feb 2017
Brasile, dai miliardi al carcere di massima sicurezza: la parabola del magnate Batista
Da uomo più ricco del Brasile, ottavo più ricco del mondo, a detenuto scortato dalla polizia, in t-shirt bianca e con i capelli rasati. È la parabola di Eike Batista, il magnate petrolifero e minerario brasiliano che è stato arrestato con l’accusa di corruzione, riciclaggio di denaro ed evasione fiscale nell’ambito dell’inchiesta «Lava jato» sullo scandalo Petrobras. L’ex tycoon, che nel 2012 la rivista «Forbes» aveva inserito tra gli uomini più ricchi al mondo (il più ricco del Paese), si è consegnato alle autorità dopo che era stato spiccato nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale ed è tornato dagli Stati Uniti per l’arresto e il trasferimento nel carcere di massima sicurezza di Bangu. Batista (che nelle foto tra gli agenti si mostra completamente rasato e con una t-shirt bianca) è atterrato all’aeroporto Tom Jobim di Rio de Janeiro e prima di partire da New York aveva detto: «Sto tornando per rispondere alla giustizia, com’è mio dovere. E’ arrivata l’ora di mostrare quello che so, di mettere le cose in chiaro
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