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25 gen 2017

Rosolino dalla piscina al running: "Ho un sogno segreto..."

L'ex nuotatore olimpionico ha scoperto la passione per la corsa: "E' iniziato per caso, e ora cerco di migliorarmi. Anche perché io faccio fatica se vado piano. In passato, quando vedevo qualcuno che correva, ridacchiavo. Ora accade che corro sotto la pioggia e torno a casa felice".

ROMA - E' stato il primo nuotatore italiano a realizzare lo "Slam del nuoto", vincere cioè un oro agli Europei (Helsinki 2000), alle Olimpiadi (Sydney 2000) e ai Mondiali (Fukuoka 2001). Oggi Massimiliano Rosolino, 38 anni, indimenticato campione delle piscine, è passato dalla scelta di cuffiette e costumi a quella di scarpe e materiali da corsa.
Massimiliano, com'è potuta accadere una cosa del genere?
"Per caso, dalle app sul telefonino".
Cioè?
"E controlla la pressione qua, e controlla il battito cardiaco là, il passo successivo è stato l'incominciare a corricchiare".
Cosa che fan tutti, più o meno.
"Io no. Ero negato. Sono negato. Sono nato nuotatore, non runner".
E allora?
"E che devo dire, pian pianino sto migliorando".
Dal nuoto alla corsa: ma perché?
"Ripeto, è iniziato per caso. Poi ho incontrato delle persone".
Come si dice, vedo gente, socializzo...
"Proprio così. E un giorno il destino ha voluto che incontrassi quelli del Triathlontravel".
'Pedala dove non avresti mai pensato'.
"Bravo, è esattamente il loro slogan. Sono finito con loro in Egitto, e m'hanno dato la spinta finale".
Quindi ora abbiamo un Rosolino runner.
"E' bello. E' una passione che cresce, perché sto migliorando".
Continui...
"La cura delle scarpe, della postura. Io sono uno con le ossa grandi, sono scomposto, scoordinato. Ma mi sto aggiustando".
Dov'è la bellezza del gesto tecnico?
"Che puoi farlo sempre. La corsa è per gli adulti. Con la musica e senza la musica. Cuffiette o non cuffiette. Senti il tuo cuore, ti confronti con te stesso. Con il percorso, eccetera eccetera".
Ma in lei alberga l'agonista.
"E infatti cerco di migliorarmi. E' istintivo. Anche perché io faccio fatica se vado piano. Però poi m'arrabbio se non riesco ad andare forte. Insomma, sono ancora in una fase di conoscenza".
Le sensazioni personali?
"Dico solo questo: in passato, quando in macchina vedevo qualcuno che correva, io ridacchiavo. Ora accade che corro sotto la pioggia e torno a casa felice. Mi sento un eroe".
Detto da un olimpionico...
"E' così: ho scoperto le tute termiche per correre, una figata. Ed è bello sapere dove puoi correre, dalla tua città fino ai posti in cui vai in vacanza, dove puoi farlo con le persone care".
Quindi l'agonista ha fatto posto all'amatore...
"No, mi piacerebbe fare un mini Ironman, una mezza maratona. Voglio essere un minimo competitivo, però".
Un nome, una gara.
"In tanti mi consigliano
la Roma-Ostia, se son rose fioriranno. Perché ci sarebbe un certo progetto...".
E anticipiamolo, che segreto sarà mai?
"E' che sono napoletano e un pochino scaramantico. Aspettiamo, le sorprese sono sempre più belle, no?".

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