Antonio, 18 anni: fuggo (ma poi torno). Gli interessi «Faccio regolarmente immersioni. Sono nel coro e nella banda jazz»
Dal nostro corrispondente Alessandra Farkas
Antonio ha l'aria stanca e non solo per il fuso orario (12 ore di differenza con gli Stati Uniti). Domani lo attende la cerimonia di diploma liceale al Li Po Chun United World College di Hong Kong, dove, grazie alla borsa di studio sponsorizzata dai «Collegi del Mondo Unito», ha completato il programma biennale di Baccellierato Internazionale con una tesi sulla filosofia intitolata «Il problema dell'origine del Male nel mondo sensibile, nel Timeo e nella Repubblica di Platone».
«Purtroppo i miei genitori non potranno esserci - precisa Antonio - un po' per motivi economici, un po' perché non possono lasciare il lavoro e mio fratello Alessandro, che ha 14 anni e frequenta la prima liceo dove è ancora più bravo di me». Mamma Lia, insegnante elementare alla Enrico Celentano di Pompei che istillò in lui l'amore per i libri (da Moravia a Hermann Hesse) e papà Alfredo, proprietario di una ricevitoria, sono abituati alla lontananza.
Dopo aver ricevuto la scholarship per il Li Po Chun United World College, ad Hong Kong Antonio si tuffa nello studio, senza però disdegnare le attività extra-curriculari. «Come membro dell'unità di monitoraggio marino della mia scuola - spiega - faccio regolarmente immersioni nel parco marino Wwf di Hoi Ha Wan, al fine di raccogliere dati sui danni arrecati agli ecosistemi delle barriere coralline della zona. Faccio parte anche del coro e della banda jazz».
In quanto a fidanzate, per adesso non ce ne sono. «Cerco una persona molto attiva, non necessariamente un'italiana - precisa - qualcuno che mi sproni a fare sport, perché di indole sono molto pigro». Non sarà facile trovare una ragazza capace di cucinare come mamma Lia («la sua parmigiana e il suo pesto sono imbattibili») che ha già fatto domanda per insegnare in una scuola italiana negli States, dove conta di trasferirsi con Alfredo e Alessandro, «perché la cosa più importante è tenere unita la famiglia».
Al suo rientro a Pompei, all'inizio di giugno, Antonio sarà accolto come un eroe dalla sua città, dove il sindaco Claudio D'Alessio gli ha preparato una cerimonia ufficiale in Comune. «Sono davvero grato per le tante opportunità che mi sono state offerte - minimizza Antonio -. Vorrei poter restituire tutto ciò che mi è stato dato, tornando in Italia dopo la laurea per dare il mio contributo ad un Paese che vorrei più meritocratico».
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