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8 ago 2011

LA CRISI E IL MAGNATE L'uomo più ricco del mondo perde 6,7 miliardi in quattro giorni

Il messicano Carlos Slim travolto dalla bufera sulle Borse

Carlos Slim (Afp)
Carlos Slim (Afp)
MILANO - Carlos Slim, il re delle telecomunicazioni, l'imprenditore supermilionario al numero 1 nella lista di Forbesdegli uomini più ricchi del pianeta, ha perso 6,7 miliardi di dollari, l'equivalente di circa 4,7 miliardi di euro, in quattro giorni. Tutta colpa della bufera che ha travolto le borse mondiali. Il patrimonio del miliardario messicano, patron di Telmex e América Móvil, è sceso da 71,1 miliardi fino a quota 64,4 miliardi di dollari.

sottolinea Bloomberg.

MONOPOLIO - Slim è considerato un vero e proprio «genio della finanza». Infatti, riferiscono le cronache, ogni giorno e fino a notte tarda, studia cifre, grafici e tabelle delle sue imprese. È così che riesce a cogliere l'attimo perfetto per vendere, comprare, accorpare o smembrare aziende. Il corpulento uomo d'affari con il caratteristico doppio mento e i penetranti occhi scuri, difficilmente appare in pubblico. È vedovo ed è padre di sei figli. Tuttavia, nel suo Paese è onnipresente. Possiede di tutto e ha partecipazioni un po' in ogni settore: dai ristoranti ai caselli autostradali, dagli ospedali ai fondi pensione. E poi ancora: sigarette, servizi telefonici, banche, internet. Recentemente ha inaugurato a Città del Messico il Museo Soumaya, costruito in onore dalla moglie di Slim, morta del 1999. Ospita la collezione d'arte privata della famiglia, con 66mila opere è la più grande di tutta l'America Latina. I suoi detrattori lo accusano di essere un uomo con pochi scrupoli. Non ha peli sulla lingua il politologo americano George W. Grayson quando parla del magnate messicano: «Slim è uno di quei pochi gatti grassi che ostacolano la crescita del Messico perchè controllano monopoli e oligopoli».

GENIO DELLA FINANZA - Il 71enne, che con il suo impero realizza ben il 5% dell'intero Pil messicano, è tuttavia ben lontano dalla rovina. Ciò nonostante, l'enorme cifra evidenzia quanti soldi siano stati bruciati nella «settimana nera» delle borse mondiali. A Città del Messico l'indice Ipc ha perso il 6,4%. E le azioni di Slim sono sprofondate: dal 29 luglio scorso sono scese del 9,5 per cento, scrive l'agenzia Bloomberg . Che aggiunge: solamente il gigante della telefonia mobile América Móvil ha perso il 6% del suo valore. Se la borsa ha punito il Re Mida messicano, non ha fatto altrettanto con gli altri due Paperoni, il fondatore di Microsoft Bill Gates e l'«Oracolo di Omaha», il guru degli investitori Warren Buffett, rispettivamente al secondo e al terzo posto della classifica Forbes,

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