«I nostri telefonini sempre localizzati: tutti i dati usati da soggetti di cui non abbiamo consapevolezza nè controllo»
MILANO - «Con gi smarthphone ognuno di noi è, quasi sempre inconsapevolmente, un Pollicino che ha in tasca il suo sacchetto di sassolini bianchi che escono uno ad uno per segnarne gli spostamenti». Lo ha detto il presidente del Garante per la protezione dei dati personali Francesco Pizzetti, nella relazione annuale. «I rischi connessi agli smarthphone e alle loro applicazioni derivano essenzialmente dal fatto che i nostri telefonini - ha aggiunto - sono costantemente localizzati, e che il gran numero di dati e informazioni in essi contenuti, dalle rubriche telefoniche all'agenda, dalle foto alle annotazioni, possono essere conosciuti, trattati, conservati, utilizzati da soggetti dei quali non abbiamo consapevolezza nè controllo». Per questo per il presidente per le nuove tecnologie serve una «informativa di rischio» simile a quelle dell'usa dei farmaci o sui pericoli dell'eccessiva pubblicità.
LA RETE - In rete il rischio, soprattutto per i giovani, è che «ciascuno diventi allo stesso tempo il potenziale controllore e il possibile controllato, il cacciatore e la preda» dice ancora il presidente del Garante presentando al Parlamento una relazione molto attenta ai giovani e alle nuove tecnologie. «Il pericolo di diventare preda - aggiunge - è particolarmente alto per i minori che, anche giovanissimi, utilizzano le tecnologie più degli adulti, spesso senza avere adeguata consapevolezza delle conseguenze»
Nessun commento:
Posta un commento