Questo mese la società non pagherà i dipendenti
«Colpa dei ritardi nell'iter di vendita della società»
MILANO - La Saab questo mese non pagherà gli stipendi dei suoi lavoratori. La casa svedese è a corto di liquidità e ha sospeso la produzione fino al 4 luglio. La società automobilistica è al centro di una complessa operazioni di vendita che coinvolge l'attuale proprietà, la Spyke (recentemente riconvertita in Swedish Automobile NV) e due società cinesi: Pang Da e Zhejiang Youngman Lotus. Operazione ancora da concludere in tutti i suoi passaggi e che coinvolge anche il governo cinese, con possibilità di veto, oltre a quello svedese. Il preaccordo tra le parti ha portato 30 milioni di euro nelle casse della società svedese e altrettanti sono in arrivo. Altri 400 milioni sono stati messi a disposizione con un prestito dalla Banca europea per gli investimenti. Eppure la casa svedese ha le casse vuote. «Colpa dei ritardi e dei tanti passaggi previsti dall'accordo« fanno sapere dalla filiale italiana. «Ma è solo questione di tempo perché l'organizzazione produttiva prevede un'ulteriore messa a punto per poter partire a pieno regime, cosa che contiamo di fare a partire da metà luglio. Sul tavolo ci sono già 9.000 ordini».
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VENDITA STABILIMENTO - Quando l'intesa sarà finalizzata la Swedish Automobile cederà il 54% del capitale (24% a Pang Da e 29,9% a Zhejiang Youngman Lotus). Inoltre è previsto un ulteriore accordo per la produzione e la distribuzione di Saab in Cina. Capitolo a parte per lo stabilimento di Trollhättan: sarà messo in vendita e poi riaffittato con una formula di leasing che prevede il possibile riscatto finale.
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