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23 giu 2011

LA DICHIARAZIONE Frase choc di Castelli : «I romani culturalmente arretrati»

Il viceministro interviene alla radio sulla vicenda dei pedaggi: «Sono convinti che lo stato pensi a tutto»

Roberto Castelli con il ministro Maroni (Ansa)
Roberto Castelli con il ministro Maroni (Ansa)
ROMA - «A mio avviso i romani non vogliono pagare perchè sono arretrati culturalmente, perchè pensano che lo Stato debba pensare a tutto». Lo ha detto il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli, intervenendo alla Zanzara su Radio 24. «I più tignosi in questa vicenda- ha aggiunto- sono comunque quelli della sinistra».

ALEMANNO: OFFESE GRATUITE - «Siamo veramente stanchi di queste offese gratuite che ogni giorno vengono sparate a caso, che siano i ministeri o i pedaggi». Con queste parole il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha risposto al sottosegretario ai Trasporti Roberto Castelli che questo pomeriggio aveva spiegato che i romani non vogliono pagare i pedaggi perché hanno una cultura arretrata. Secondo il sindaco: «Chi dice sciocchezze di questo genere dimostra lui di non avere nessuna cultura e nessuna capacità di governo e dunque dovrebbe fare il piacere di stare zitto».

ZINGARETTI - «Il viceministro Castelli non l'hanno voluto neanche quelli del suo Comune: le sue opinioni contano poco perché per fortuna rappresenta un'oligarchia minoritaria e invidiosa. La stravaganza è che un tipo del genere che in qualsiasi paese del mondo potrebbe fare a malapena l'attacchino, qui, grazie alla destra, fa parte del Governo. E' il segno dell'inadeguatezza di questa classe politica che per rimanere attaccata alle poltrone sta danneggiando le famiglie italiane. Il minimo che dovrebbe chiedere la sua maggioranza sono le dimissioni, ma non lo faranno perché si ricattano l'un l'altro», ha dichiara in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

DECRETO - La vicenda parte dal retromarcia di Roberto Castelli sui pedaggi. Il viceministro ha confermato, infatti, l'intenzione di procedere con un decreto per mettere il pedaggio sul Grande raccordo Anulare, sulla Salerno-Reggio Calabriae sulle altre principali tratte a diretta gestione Anas. Castelli è intervenuto in commissione Ambiente della Camera, dove è stato rinviato il voto su alcune risoluzione sul tema. La conferma del viceministro è avvenuta dopo che ieri il governo, con il sottosegretario all'economia Alberto Giorgetti, aveva accolto in Aula alcuni ordini del giorno al decreto sviluppo, che escludevano nuovi pedaggi.

RICORSO AL TAR - Immediata la risposta all'annuncio del nuovo decreto del presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti che ha nuovamente ribadito il ricorso al Tar. «Abbiamo vinto la scorsa estate e siamo sicuri che avremo successo anche questa volta. Non possiamo accettare che il governo Bossi-Berlusconi metta nuovamente le mani in tasca ai cittadini del territorio di Roma, già tra i più tartassati a livello nazionale». Per il governatore del Lazio, Renata Polverini «proseguire su questa strada, come sostiene il viceministro Castelli, significherebbe solo penalizzare ingiustamente migliaia di pendolari. Non si possono chiedere altri sacrifici ai cittadini per fare cassa». La Regione Lazio - ha sottolineato poi il presidente «ha già sostenuto il primo ricorso presentato dalla provincia di Roma e siamo pronti a condividere ulteriori iniziative contro un provvedimento iniquo su cui le forze politiche in Parlamento hanno espresso contrarietà e contro il quale le istituzioni locali da subito si sono mobilitate nell'interesse comune di tutelare i cittadini di Roma e del Lazio».

PDL-LEGA - E proprio Barbara Saltamartini, presidente del gruppo Pdl alla Camera, che ieri si era detta compiaciuta per la decisione del governo, oggi polemizza con Castelli. «Mi permetto di ricordare al viceministro Castelli, che le decisioni approvate dal Parlamento sono vincolanti e devono essere rispettate. In tal senso, il governo non può che essere coerente e consequenziale con quanto approvato ieri in Aula a seguito del parere favorevole espresso sull'OdG a mia prima firma che esclude il pedaggiamento delle tratte stradali citate dall'art 15 del decreto-legge n.78 del 31 maggio 2010 interessate da traffico prevalentemente urbano e con caratteristiche pendolari, tra cui i collegamenti al Gra e la Roma Fiumicino».

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