LA CARICA DI PRESIDENTE SARÀ ASSUNTA AD INTERIM DA FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE.
Le dimissioni sarebbero conseguenza della sfiducia in consiglio di amministrazione. Boom del titolo in Borsa
Cesare Geronzi (LaPresse)) |
SFIDUCIA - Le dimissioni sarebbero la conseguenza dell'ipotesi di richiesta di sfiducia della maggioranza dei consiglieri del gruppo assicurativo nei confronti di Geronzi. Una volta diffusasi la notizia delle dimissioni di Geronzi il titolo di Generali ha fatto un balzo in Borsa di oltre il 4%.
IL CONFLITTO - La mozione di sfiducia, con le firme anche dell'amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel e del direttore generale della stessa banca, Francesco Saverio Vinci, era stata ventilata al presidente. Di fronte alla discesa in campo della stragrande maggioranza dei consiglieri Geronzi ne ha tratto le conseguenze e ha deciso il passo indietro. Tra i consiglieri, in minoranza, contrari all'ipotesi della sfiducia, una fonte cita il vice-presidente vicario Francesco Gaetano Caltagirone, Alessandro Pedersoli e Paolo Scaroni (AD Eni). La carica di presidente sarà assunta, probabilmente, ad interim, proprio dal vicepresidente Francesco Gaetano Caltagirone.BOLLORE' - Nellle discussioni che hanno preceduto il cda di Generali ci sarebbero state forti pressioni da parte dei consiglieri anche per un passo indietro da parte del vice presidente Vincent Bollorè. A quanto apprende l'agenziaAdnkronos, la richiesta sarebbe conseguente all'azione intrapresa nei confronti di Geronzi che ha già portato alle dimissioni del presidente.
MARCEGAGLIA - «Non conosco le modalità. Cercheremo di leggere e di capire ma credo che, in questa situazione, la cosa importante sia gestire bene e tutelare la società». Così il leader di Confindustria Emma Marcegaglia, commenta le dimissioni di Geronzi. «Generali è l'azienda a maggiore capitalizzazione italiana, completamente internazionale; è importante ora che rimetta al centro dell'attenzione di tutti la valorizzazione e la buona gestione dell'azienda», aggiunge a margine di un convegno della Luiss. Si aspettava le dimissioni? gli chiedono i giornalisti: «No, francamente no»
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