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23 mar 2011

Tremonti alza le barricate arriva il pacchetto anti-stranieri

Il governo varerà un decreto e forse anche un ddl. Nel mirino le offensive di Edf su Edison e di Lactalis su Parmalat. Oggi via alle misure per difendere 4 settori strategici 

MILANO - L'Italia alza le barricate contro l'invasione francese. Il governo  -  spiazzato dai blitz di Lactalis su Parmalat, dalle mire di Edf su Edison e di Groupama sui Ligresti e dalla cessione di Bulgari a Lvmh  -  dovrebbe esaminare oggi nel consiglio dei ministri il provvedimento messo a punto da Giulio Tremonti per fermare le scalate straniere ai gioielli del made in Italy. Lo "shopping giuridico" di via XX settembre dovrebbe partorire un elenco di settori strategici per il sistema Italia (si parla di agro-alimentare, difesa, tlc ed energia) e un meccanismo per tutelarne la proprietà. La speranza  -  ma non la certezza  -  è quella di costringere Lactalis a sedersi al tavolo delle trattative per Parmalat e  -  soprattutto  -  obbligare Edf a un accordo soddisfacente per tutti, A2A e Roma comprese, nella partita per il futuro della Edison.


La formula del provvedimento è ancora da definire. Il ministro dell'economia  -  che ieri ha già presentato una prima bozza delle proposte anti-stranieri al premier Silvio Berlusconi  -  dovrebbe presentarsi in cdm con un pacchetto di opzioni "aperte", dal decreto legge al disegno di legge fino a un mix della due strade, affidando al governo nella sua collegialità la decisione definitiva. Nei giorni scorsi via XX settembre ha passato ai raggi X sia la legislazione transalpina in materia che quella canadese per stilare una norma in grado di reggere sia alla prima lettura del 
presidente Giorgio Napoletano, sia alla valutazione della Ue che quando si tratta di leggi in odore di protezionismo tiene sempre le antenne rizzate.

Il perimetro del lodo Tremonti era nella serata di ieri ancora coperto dal segreto. Settori strategici a parte, però, le indiscrezioni puntavano su una riedizione della vecchia legge anti-Edf (repetita iuvant), licenziata dal governo Amato nel 2001 per bloccare la scalata del colosso energetico pubblico transalpino sulla Montedison. Un provvedimento cui lavorarono Vincenzo Visco e Gianni Letta per proteggere, nel segno dei corsi e dei ricorsi storici, un gruppo tricolore guidato allora da Enrico Bondi. Quello schema prevedeva il congelamento al 2% dei diritti di voto sul pacchetto del 18% di Montedison rastrellato da Edf a Piazza Affari. La norma venne subito contestata dalla Ue. Ma i tempi dei giudizi comunitari  -  un fattore su cui conta oggi l'esecutivo  -  non sono fulminei. E in attesa di un pronunciamento definitivo di Bruxelles, Amato costrinse la società francese a venire a patti. Cedendo parte della sua quota alla Fiat e mandando in porto la scalata a Foro Bonaparte in tandem con la cordata tricolore e garantendo ad Aem Milano un ruolo che proprio oggi torna ad essere messo in discussione. 
La filosofia del provvedimento è comunque semplice: difendere le aziende davvero strategiche e proteggersi dallo shopping di monopolisti a casa propria che fanno incetta dei campioni italiani grazie ai conti "dopati" dal controllo sul mercato domestico. Imponendo un diritto di reciprocità per sbloccare i procedimenti di sterilizzazione. 

Il lodo Tremonti non è comunque l'unica carta calata ieri dall'esecutivo. Mentre l'antitrust ha già annunciato di essere pronto ad accendere un faro su Lactalis-Parmalat, in campo è scesa pure a gamba tesa l'agenzia delle entrate. Nel mirino le plusvalenze realizzate con la cessione della quota Bulgari a Lvmh (in realtà un concambio azionario non ancora realizzato) e quelle incassate dai fondi girando a Lactalis il loro 15,3% in Parmalat. "L'amministrazione finanziaria verificherà il rispetto delle disposizioni normative che prevedono, al ricorrere di determinati presupposti, la tassazione in Italia dei redditi derivanti dalle predette operazioni", recita una nota emessa nella serata di ieri. Una minaccia la cui applicazione concreta è tutta da verificare. Comunque un'altra zeppa sul cammino degli scalatori esteri allo "scalabilissimo" per dirla con Susanna Camusso, sistema Italia. 

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