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15 mar 2011

Scorta a Razzi e Scilipoti L'Idv protesta: è un premio

LA POLEMICA - I DUE ONOREVOLI: SERVE, SIAMO MINACCIATI

Il deputato siciliano: un premio? Mia figlia voleva vedere i carri di Carnevale ma non potevo e allora ha pianto

Un deputato della Lega Nord dona una pochette verde al deputato del gruppo Iniziativa responsabile, Domenico Scilipoti, nell'aula di Montecitorio durante il voto di fiducia sul federalismo municipale (Ansa)
Un deputato della Lega Nord dona una pochette verde al deputato del gruppo Iniziativa responsabile, Domenico Scilipoti, nell'aula di Montecitorio durante il voto di fiducia sul federalismo municipale (Ansa)
ROMA - Si sono riuniti davanti al Viminale per protestare contro i tagli alle forze dell'ordine. Ieri mattina sono scesi in piazza il sindacato di polizia Consap (Confederazione sindacale autonoma), con il segretario Giorgio Innocenti, e una delegazione di Italia dei Valori guidata dal senatore Stefano Pedica. Nel mirino della protesta, la decurtazione dei fondi prevista dalla Finanziaria, ma anche lo spreco che si sarebbe realizzato con le scorte assegnate agli ex idv Antonio Razzi e Domenico Scilipoti, fuoriusciti e oggetto di minacce. «Li hanno premiati perché appoggiano la maggioranza - spiega Pedica - Il governo ha sprecato 300 milioni di euro, non accorpando i referendum. E ora hanno dato la scorta, come premio, a persone come Razzi e Scilipoti che hanno tradito l'Idv per appoggiare la maggioranza». 

Razzi fa sapere di non aver chiesto la scorta e di essere continuamente oggetto di minacce. Scilipoti, anche lui approdato al gruppo della Camera di Iniziativa responsabile, preferisce replicare direttamente all'ex compagno di partito Donadi: «Ma vi sembra un premio questo? È una condanna. Non l'ho chiesta io la scorta. Mia figlia di nove anni, l'altro giorno voleva uscire per andare a vedere i carri di Carnevale, ma io non potevo, e si è messa a piangere. Vi sembra un premio?».
Le minacce, assicura Scilipoti, continuano ad arrivare nonostante sia passato qualche tempo ormai dalla sua defezione da Italia dei Valori e dall'opposizione: «Le dico le ultime mail di ieri: "Ti aspetta il plotone di esecuzione". E poi: "Farai la fine dei samurai, ti taglieremo la testa". L'altro giorno sono entrato in un bar e il cameriere si è messo a dire "ndranghetisti, mafiosi". Si rivolgeva verso di me. Questo è il risultato di tutto il fango che mi è stato buttato addosso».
Scilipoti ha due uomini di scorta che lo seguono dappertutto, ma solo in Lazio e in Sicilia: «Sono le regioni nelle quali sono stato contestato. A Sant'Agata di Militello ci sono state proteste e a Roma uno mi ha inseguito insultandomi. Altri mi hanno detto: farai la fine del Duce, finirai impiccato». Per Scilipoti il clima di intimidazione nei suoi confronti non è casuale: «Chi mi contesta ora crea il clima che può armare gli squilibrati. Gente così deve essere presa a calci nel sedere». Insomma, la scorta è necessaria e non c'è nessuno spreco, sostiene: «Cosa vuole che costi una scorta? E comunque io mi impegnerò personalmente per trovare più risorse per la giusta protesta delle forze dell'ordine».

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