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18 mar 2011

Napolitano conquista anche la Lega

"Grazie, presidente". Arriva da La Padania, oggi, l'attestato più inatteso e soprendente del trionfo di Giorgio Napolitano, ieri, alle celebrazioni per i 150 anni dell'unità d'Italia.

Elogio del Quirinale
Una "grande lezione storica", quella di Giorgio Napolitano, secondo il quotidiano della Lega, che sottolinea il fatto che il capo dello Stato nel suo discorso ha "citato il federalismo come spinta propulsiva per tutto il Paese".

"Solo chi non conosce bene il presidente della Repubblica può esternare critiche talvolta scomposte magari per chi lo ritiene troppo rigoroso contro l'esondare oltre certi parametri di rispetto costituzionale", scrive 'la Padania'. "Napolitano ha proseguito sulla strada delle rievocazioni nazionali e locali, anche di ispirazione
autonomista", si legge ancora, "chiarendo i legami tra la lotta del popolo per l'unita' e la lotta di tanti territori".

Serata Napolitano
La serata all'Opera di Roma, ieri, si è trasformata in un duplice evento 'scomodo' per il premier Silvio Berlusconi: prima la protesta contro i tagli al Fondo Unico per lo spettacolo, poi il trionfo di Napolitano. Nessun discorso del maestro Riccardo Muti dal podio, ma dopo il sipario finale per gli applausi sono entrate in scena tutte le maestranze portando uno gigantesco striscione che recitava "Nel 150 dell'Unità d'Italia salviamo un'identità nazionale, l'opera lirica".

Vite parallele
Nel palco reale, anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (contestato all'ingresso dai passanti transennati in piazza Beniamino Gigli) e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, applauditissimo. Proprio al capo dello Stato i
cantanti, il coro e le maestranze del teatro dal palcoscenico alla fine dell'opera hanno rivolto l'augurio sonante "Viva il presidente!" prima di cominciare a scandire "Italia, Italia".

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