IL COACH DEL CAMPIONE INDIANO GOLF POLEMIZZA SULLE MISURE DI SICUREZZA IN AEROPORTO
«Per me è stata un'umiliazione, è come se mi fossi denudato». La Sea: esiste un locale apposito
Amritinder Singh |
LA PROTESTA - I due sportivi erano diretti a Roma per un torneo europeo di golf. Il giornale riferisce che, secondo la prassi in vigore nell'Unione Europea, i sikh non sono obbligati a levarsi il copricapo, ma devono soltanto sottoporlo a un controllo manuale con il metal detector durante la perquisizione. Deciso a far valere i propri diritti, l'allenatore ha presentato una protesta al console generale dell'India a Milano, Sanjay Verma, il quale si è rivolto alle autorità aeroportuali «senza però ricevere risposta» conclude la fonte.
SEA: C'E' UN LOCALE APPOSITO - La società di gestione dell'aeroporto di Malpensa ha poi precisato: «Sea effettua i controlli di sicurezza in perfetto ossequio della regolamentazione italiana ed europea». Controlli peraltro «stabiliti in accordo con la comunità Sikh in Italia». «Per quello che riguarda i passeggeri di religione Sikh nei nostri aeroporti - si legge in una nota di Sea - è previsto un controllo in un locale a parte, munito di specchio, ove viene chiesto cortesemente al passeggero di consegnare il turbante, che viene controllato e riconsegnato. Il tutto viene effettuato celermente e nel massimo rispetto dell'origine religiosa di questo copricapo. Queste procedure - si conclude - sono quelle indicate dalla Polizia di Frontiera di Malpensa che le ha stabilite in accordo con la comunità Sikh in Italia. Il controllo del turbante nel nostro Paese è comunque obbligatorio per accedere alle aree sterili». (fonte: Ansa)
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