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28 mar 2011

La maitresse marocchina che fa tremare la Bolzano bene


Un giro di escort minorenni. Indagato anche l'ex candidato sindaco pdl

Robert Oberrauch
Robert Oberrauch
MILANO - Da due giorni ci sono alcuni imprenditori e professionisti di Bolzano che non dormono sonni tranquilli, che corrono a comprare i giornali di buon mattino e che leggono con avidità la storia del sexi-scandalo locale. Tutti con la stessa preoccupazione, pare: dovesse mai spuntare il mio nome...
Ad agitare le notti altrui è una escort marocchina di 25 anni arrestata sabato alla stazione delle autocorriere di Verona, dov'era appena approdata di ritorno dalla Spagna. Sarebbe il personaggio chiave, sono convinti gli inquirenti, per far luce su un giro di prostituzione minorile che tiene banco in città da una quindicina di giorni. Un «bunga bunga» altoatesino dove però le Ruby sarebbero due (anche loro diciassettenni e marocchine come la Rubacuori originale) e stando all'accusa sarebbero state indotte a prostituirsi dalla escort appena arrestata e da sua madre, una donna di 46 anni finita in carcere già all'inizio di marzo e adesso agli arresti domiciliari per necessità: accudire i suoi otto figli.
Si dice che la escort bolzanina in manette da sabato la sappia lunga su una lista di uomini d'affari, professionisti, consulenti, che avrebbero avuto rapporti sessuali con le due minorenni e quindi avrebbero commesso reato. Una cinquantina in tutto, si stima.
Del resto questa storia è esplosa in città proprio per via dei nomi noti (e indagati) fin qui coinvolti: otto persone fra le quali l'imprenditore Robert Oberrauch, ex campione di hockey nonché ex candidato sindaco del Pdl e oggi consigliere comunale per Forza Bolzano. A parte lui ci sono anche il notaio, l'avvocato, l'impresario di spettacoli, il ristoratore, il commerciante... Ma sono soltanto otto, appunto.
E tutti gli altri? La escort potrebbe decidere di fare nuovi nomi e collegarli non ai suoi incontri sessuali (lei è maggiorenne, non ci sarebbe reato) ma a quelli con le sue connazionali diciassettenni. Così potrebbero finire nei guai personaggi più o meno noti della Bolzano che conta, ripresi mentre entrano nella casa dei festini e del sesso a pagamento (che è anche la casa della escort), intercettati al telefono mentre si accordano per le prestazioni, fotografati dagli uomini della squadra mobile di Marco Sangiovanni dove non avrebbero dovuto essere, per esempio all'uscita della scuola delle due minorenni, per accompagnarle poi fino a casa e salire assieme a loro.
La differenza, per l'inchiesta della procura di Bolzano, la farà il fatto che i «clienti» delle due marocchine sapessero o meno di avere a che fare con delle minorenni: a parte due di loro tutti gli altri lo negano e alcuni dicono di aver visto documenti che le davano per maggiorenni. Il pubblico ministero Donatella Marchesini ha fra le sue carte centinaia di ore di intercettazioni telefoniche che in alcuni casi proverebbero anche il contatto diretto (telefonate ed sms) fra le due ragazzine e gli uomini procurati dalla escort. Un giro di clienti consolidati, sembra. Perché quando uno di loro tardava a farsi risentire dopo un incontro la venticinquenne non esitava a chiamarlo, incalzarlo: «Ciao caro, che fai stasera? Vuoi venire qui da me? Ci sono anche le mie cuginette». Risposta: «Ma in quante siete?». «In tre, ce la fai?». «Certo che ce la faccio. Ci vediamo stasera».
Le due «Ruby», che tra l'altro sono in Italia come clandestine, ora si trovano in una comunità protetta. Sarebbero arrivate in Italia due anni fa con l'aiuto del padre della escort, che al momento è irreperibile e che, come sua figlia e sua moglie, è accusato di immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione minorile. Gli inquirenti pensano che le famiglie delle due ragazzine non siano riuscite a pagare il viaggio dal Marocco all'Italia e che la prostituzione (probabilmente cominciata subito dopo il loro arrivo) sia stata imposta per pagare quel debito. «La mia assistita si trova in gravi condizioni di salute» annuncia l'avvocato della marocchina arrestata sabato, Loredana Pistoia. «Chiederò che venga visitata perché soffre da parecchio tempo di un malattia che ritengo incompatibile con la detenzione in carcere».
L'ex campione Oberrauch ripete di non avere nulla a che vedere con un giro di prostituzione minorile e uno dei suoi legali, Nicola Nettis, dice: «Ha già dimostrato di essere estraneo. Non ha mai conosciuto quelle ragazze e uscirà da questa storia a testa alta, anche se in questo momento resta formalmente indagato». L'altro suo avvocato, Alberto Valenti, parla invece di «gravissimo danno all'immagine». Esattamente quello che temono altre decine di nomi ancora nascosti nelle pieghe dell'inchiesta.

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