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15 mar 2011

Il fisco controllerà i contribuenti anche attraverso Facebook

L'amministrazione centrale, dalla prossima settimana, userà il social network per individuare i soggetti che "spendono" al fine di verificare se le loro dichiarazioni dei redditi siano corrette. Un uso totalmente diverso dal sistema americano che invece utilizza Internet per "informare e aiutare" i cittadini nella denuncia fiscale

ROMA - I controlli dell'Agenzia delle entrate sull'evasione fiscale attraverso Facebook saranno avviati entro una settimana. Lo si è appreso a margine dell'inaugurazione della nuova sede regionale del Friuli Venezia Giulia dell'Agenzia. Gli accertamenti, secondo quanto si è appreso, verranno operati a livello centrale per reperire informazioni su presunti evasori.

La scelta rientra tra le azioni promosse dall'Agenzia per rendere sempre più efficace il controllo sui contribuenti, che negli ultimi tempi hanno coinvolto in modo sempre maggiore l'utilizzo di nuove tecnologie.    L'Agenzia delle Entrate, ha spiegato il direttore vicario Marco Di Capua, userà Facebook e altri social network per le attività di accertamento ma anche per instaurare un nuovo dialogo con i cittadini, puntando ad aprire una sorta di sportello on line. "Per necessità - ha spiegato - abbiamo puntato prima di altri sull'innovazione tecnologica. Abbiamo l'esigenza di utilizzare strumenti d'avanguardia per rendere un servizio sempre più efficace al contribuente. Si parlava di Facebook: un'amministrazione non può chiudersi, l'Agenzia vuole essere vicina in termini di assistenza al contribuente. Lo sportello web Civis è già stato fatto per i professionisti e - ha aggiunto Di Capua - non è da escludere un'evoluzione importante anche nel mondo dell'assistenza ai contribuenti".

Quanto ai controlli attraverso Facebook, Di Capua ha evidenziato che "al di là della figura 
un pò mitica da Grande fratello, c'è attenzione al reddito consumato e - ha ricordato - ogni strumento che possa condurre ad avere informazioni viene usato, si chiami Facebook o sia un registro o l'iscrizione a un circolo esclusivo. L'ottica - ha concluso - rimane quella di focalizzare l'attenzione su come il soggetto spende, non per il fatto che spende ma per vedere se ha dichiarato". 

Un sistema all'opposto di quello americano, ad esempio, che ha invece deciso di utilizzare i social network come strumenti d'informazione e di aiuto alle persone per la denuncia dei redditi e per il recupero delle somme indebitamente prelevate dall'amministrazione centrale Usa ai contribuenti.

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