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17 mar 2011

Il Commissario Montalbano, lunedì su Rai1 4 nuovi episodi con Luca Zingaretti. Si parte con Il campo del vasaio: arriva Belen Rodriguez





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Luca Zingaretti (voto: 8) torna a vestire i panni del commissario Salvo Montalbano, il personaggio nato dalla fine penna di Andrea Camilleri, protagonista dei suoi celebri romanzi Il Commissario Montalbanoche, dopo aver stregato il pubblico letterario, ha conquistato sempre più anche il cuore della platea televisiva. Una personalità complessa, sfaccettata, un personaggio che attrae e affascina per quella sua capacità "naturale" di incarnare tutti i pregi, ma anche tutti di "difetti", dell'essere "italiano". Determinato, astuto e dotato di un vero e proprio fiuto nel ricomporre le tessere dei casi che di volta in volta è chiamato a risolvere ma, per contro, altrettanto dubbioso, introverso e "incostante" nei rapporti affettivi. Salvo Montalbano è un vero siciliano, nato e cresciuto in una terra tanto bella quanto "difficile" e "calda" che lo ha forgiato nel carattere rendendolo duro, anche un tantino spigoloso ma capace comunque di vedere oltre l'apparenza, oltre la "facciata" e di scorgere i tratti, anche più reconditi, dell'animo altrui. E' un istinto innato che si sposa perfettamente con la sua professione di "commissario" a Vigàta, una cittadina assolata e dal profumo di mare, teatro, suo malgrado, di intrigate inchieste giudiziarie, talvolta raccapriccianti e dai risvolti mai scontati. 
Il Salvo Montalbano che ritroveremo sugli schermi nelle nuove quattro avventure, in onda su Rai1 da lunedì 14 marzo, sarà un Montalbano un po' diverso, cresciuto, alle prese con il tempo che passa e con gli effetti che l'età lascia e non solo sulla pelle. E' il momento della maturità, della retrospezione. Una sorta di viaggio onirico. Un tuffo nei sogni di Montalbano. Quelli ancora da realizzare e quelli ormai perduti, che non torneranno più. E c'è in particolare una storia d'amore, mai vissuta, ma tanto fortemente immaginata da essere percepita come un'occasione perduta, un rimpianto. E anche in questo caso il percorso non sarà facile, perché Montalbano una persona facile non lo è mai stata.
Il primo di 4 episodi, Il campo del vasaio, andrà in onda lunedì 14 marzo alle 21.10 su Rai1. In un mattino di tregenda viene ritrovato presso il critaru, un impervio pendio argilloso, un sacco con dentro un cadavere fatto a pezzi: un uomo, ucciso e nascosto lì da circa due mesi. Montalbano inizia l'indagine, ma presto emerge anche un altro, grosso problema, che non può essere più ignorato: Mimì Augello, da tempo piuttosto cupo, diventa sempre più irascibile, scontroso, intrattabile; è spesso aggressivo e ingiusto con i sottoposti; insomma, al commissariato non si respira più. Montalbano capisce di dover fare qualcosa, e in breve scopre che Mimì ha un'amante, con la quale si incontra in segreto, di notte. Salvo ritiene che la tresca sia alla base dello strano comportamento di Mimì, che presto va di male in peggio: Augello pretende che Salvo gli assegni il caso del morto al critaru, altrimenti chiederà al questore il trasferimento ad altra sede. Montalbano prende tempo, e intanto va avanti con l'indagine, e scopre che il morto nel sacco è stato ucciso e sistemato in una maniera che richiama antichi rituali mafiosi: perciò di delitto di mafia si tratta, e non solo, ma operato da qualcuno che conosce bene il modo in cui agiva la vecchia mafia. E questa pista sembra presto avere conferma: il caso del critaru si intreccia con un altro caso, la scomparsa di Giovanni Alfano, denunciata dalla moglie Dolores (Belen Rodriguez - 6 -). Alfano è parente dell'ormai vecchissimo e malato Balduccio Sinagra. Montalbano scopre che il morto nel sacco è appunto Giovanni Alfano, e molti elementi fanno pensare che questi possa essere stato ucciso, in quanto traditore, per ordine di Balduccio. L'indagine sembra avviata verso la sua risoluzione, quando d'un tratto Salvo scopre un fatto che lo sconvolge: la relazione adultera di Mimì potrebbe essere collegata con l'omicidio del critaru e questo forse potrebbe avere conseguenze per lo stesso Augello. Per Montalbano si prospetta un caso più complicato dei soliti in cui l'amicizia con il fidato Mimì giocherà un ruolo significativo.

"Questa volta, per la prima volta il pubblico vedrà i sogni del commissario Salvo Montalbano. In due dei quattro film (Il campo del vasaio e L'età del dubbio) l'incipit è rappresentato dal mondo onirico del protagonista - spiega il regista Alberto Sironi - Altre volte Camilleri ci aveva raccontato gli incubi di Montalbano ma non c'era mai stata la possibilità o l'opportunità di metterli in scena". Prosegue Sironi: "Per un regista, avventurarsi nel mondo dei sogni significa raccontare qualcos'altro: le angosce, paure, desideri o premonizioni, che comunicano emozioni sottili e colorano la realtà con le ombre della psiche. Ho scelto la strada di raccontare i sogni come fossero episodi veri, senza trascolorare la fotografia o indicare un mondo parallelo: così sogna Montalbano. Anche nelle vicende di questi quattro film, in queste nuove storie, ci sono passi che sembrano sognati: i passi di Catarella nel fango del critaru, gli strani amori di un capo mafia, il paesaggio allucinato dove vivono Gregorio eCaterina Palmisano. In tutte queste storie il nostro commissario si muove come al solito da solo e cade nella trappola di una storia d'amore incompiuta e purissima, una storia d'amore che non aveva mai conosciuto prima. E' l'età del dubbio quella che attraversa Montalbano in questi nuovi film, un'età che aggiunge una nota diversa e ci racconta di un amore che non è stato. Restituire sullo schermo l'emozione che ho provato leggendo è il mio lavoro e un'altra volta dopo tanto tempo dalla prima, ho avuto la fortuna di continuare questo lavoro. Ogni volta che mi affaccio nello scenario dei nuovi romanzi di Andrea Camilleri, mi perdo, dimentico il mio lavoro di regista mi diverto a seguire le nuove storie, mi appassiono ai personaggi, il mondo delle parole diventa realtà, come quando al cinema se il film è buono lascio il mio mestiere da parte, sono uno spettatore, un uomo che sogna davanti al lenzuolo bianco dello schermo".
La presentazione è stata anche l'occasione per il direttore di Rai FictionFabrizio del Noce per far sapere che vi sono altri quattro film "già scritti. Non so se li faremo ma speriamo di sì. Ogni volta Il Commissario Montalbano, anche nelle repliche, ha fatto il pieno di ascolti. E' davvero un grande ossigeno dal punto di vista aziendale". 
Belen, invece, ha ringraziato "lo staff che si è dimostrato molto coraggioso" per averla scelta nel cast" ed ha anche posto l'accento su una strana coincidenza in termini di numeri: "L'11 e il 22 sono i miei numeri fortunati: questo è il 2011 e mi sono accadute tante cose importanti (dal Festival di Sanremo a questa fiction) e 22 sono gli episodi cui ora è giunta la serie". La showgirl ha poi evidenziato i gradini che pian piano ha salito "con umiltà e professionalità, avendo la fortuna di incontrare persone che mi hanno protetto, bacchettato e consigliato", ha detto rivolta al regista Sironi che, dal canto suo, ha commentato: "L'unica difficoltà che ho avuto è stata quella di far capire a Belen che non doveva sculettare". E lei: "Non smetterò di sculettare fino a 50 anni perchè secondo me la femmina deve sculettare...e poi - ha scherzato - è colpa delle curve". Belen verrà probabilmente coinvolta da Rai Fiction in altre produzioni tv, e lei ha spiegato: "Ho costruito la mia carriera passo passo, con professionalità e umiltà, e ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno protetto e bacchettato. Grazie a loro sto provando a diventare una vera donna, mentre mi sento ancora una bambina". 
Il commissario di queste ultime quattro puntate è più maturo e malinconico del solito e Zingaretti ha spiegato che in qualche modo "riflette le inquietudini del momento storico che stiamo vivendo". Sul successo della serie: "Ogni due o tre anni ci ritroviamo a girare sul set con lo stesso entusiasmo del primo episodio. Il nostro ormai è un prodotto conosciuto per la sua grande qualità, nella sceneggiatura, grazie al talento di Camilleri, nella regia, nella produzione, e viene venduto anche all'estero. Io continuo a interpretarlo solo perché mi diverto ancora a farlo: ogni volta è come se rincontrassi un amico che vive in un Paese lontano".
La serie di film tv, aperta nel maggio 1999 su Rai2 da Il ladro di merendine, e passata su Rai1 nel 2002, ha riscosso in tutte le sue edizioni un successo di pubblico da record: picco d'ascolti come numero di telespettatori per Gli arancini di Montalbano, trasmesso nel novembre 2002, che ha ottenuto 9 milioni 892 mila e, nel novembre 2008, La Vampa d'agosto che ha raggiunto, invece, il record in termini di share con il 37,50. Ascolti altissimi, con medie intorno ai 6 milioni di telespettatori, anche per le repliche.

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