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16 mar 2011

Dylan Dog, da Londra a New Orleans ecco il film sull'eroe di Tiziano Sclavi

Esce il 16 marzo. E il regista replica alle critiche dei fan dell'originale: «Lo spirito del fumetto è intatto» Dylan Dog trasloca da Londra a New Orleans. È proprio nella «città americana più piena di spettri e fantasmi» che il regista Kevin Munroe ha deciso di ambientare le indagini nel soprannaturale dell'eroe dei fumetti creato da Tiziano Sclavi nel 1986. La pellicola Dylan Dog – Il film, già intravista (per soli 20 minuti) al Festival di Roma, esce da noi in anteprima mondiale mercoledì 16 marzo, in ben 300 copie.

Una scena del film
SFIDA AI FAN – Una bella sfida per i tanti fan dell'investigatore dell'occulto (in Italia, per vendite, secondo solo a Topolino) che di differenze con l'originale ne troveranno tante. «È un gioco abbastanza normale per gli appassionati. Ma lo spirito del fumetto è rimasto intatto – garantisce il regista, a Roma per accompagnare l'uscita del film – Abbiamo dovuto adattare il personaggio e il suo mondo al cinema: non potevamo attaccare le strisce al grande schermo. Inoltre, Dylan Dog è un'icona per il pubblico italiano, ma non per quello statunitense: per farlo conoscere, quindi, era necessario sacrificare un po' della profondità del personaggio».

Dylan Dog, in una tavola disegnata da Angelo Stano
MUSCOLOSO, MA SENZA GROUCHO - Quello interpretato da Brandon Routh - già alle prese con i fumetti in Superman Returns - è un Dylan Dog molto americano: un giovane di New Orleans, pieno di muscoli e senza una ruga, e quando parla dice "Jackpot" (Bingo) al posto di "Giuda ballerino" (esclamazione tornata nella versione italiana grazie al doppiaggio). Insomma, un personaggio molto diverso dal longilinea e fascinoso Rupert Everett (l'attore che ha ispirato il fumetto). «Eppure quando Sclavi ha iniziato a disegnare Rupert era un ventenne proprio come Brandon» precisa il regista. Mancano poi personaggi ed elementi fondamentali come il fidato Groucho, l'ispettore Bloch e il maggiolone cabriolet bianco: «Problemi legali legati ai diritti – si giustifica Munroe – Ma abbiamo cercato, anche qui, di inserire quante più citazioni possibili. Marcus (Sam Huntington) è una spalla perfetta per Dylan: proprio come Groucho è ironico e lancia bene le pistole».
Dylan Dog, in una tavola disegnata da Angelo Stano
GLI SPETTRI DI NEW ORLEANS – Il film horror-thriller inizia con Dylan Dog che, dopo la morte della sua bella Cassandra, decide di ritirarsi. Ma quando una misteriosa donna, di nome Elizabeth, (Anita Briem) si rivolge a lui per capire chi ha ucciso il padre, e il suo amico Marcus viene sbranato da un mostro, ecco che l'investigatore deve tornare a indagare tra le famiglie di lupi mannari e vampiri della città di New Orleans. «Dove altro ti nascondi se non sei umano?» dice Dylan Dog nel film. «Girare a Londra sarebbe costato quattro volte di più – spiega poi il regista – e così abbiamo ambientato il film in America. Nella prima stesura la città era New York, ma io ho voluto trasferire la storia a New Orleans, una città piena zeppa di fantasmi e di cimiteri. Roba da far gelare il sangue anche a me».

SEQUEL – E già si pensa al sequel. «Per ora non ci sono piani precisi. Dobbiamo vedere come reagirà il pubblico, europeo e americano – dice Munroe – Ma se tutto andrà bene, mi piacerebbe davvero girare il sequel». E già annuncia cambiamenti: «Vorrei inserire più elementi del fumetto, scavare più in profondità nel mondo di Dylan Dog. E poi, conclude, mi piacerebbe riportarlo in Europa, a Londra, aggiungendo anche qualche scena in Italia dove è nato il fumetto».

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