"Il discorso del re" e "The social network" sono i favoriti per le principali categorie. Il verdetto domenica al Kodak Theatre
TUTTO è pronto per una delle edizioni più competitive degli Oscar. Non c'è nulla di scontato tra i nomi e i titoli selezionati dai membri dell'Academy of Motion Pictures Arts and Sciences, che celebreranno il miglior cinema del 2010 domenica 27 febbraio nella fastosa cerimonia al Kodak Theatre. Il discorso del re continua a collezionare premi e con dodici candidature (tre solo per gli interpreti, Colin Firth, Helena Bonham Carter e Geoffrey Rush) rimane il favorito per la corsa agli Oscar, ma contro ogni aspettativa in molti sono pronti a scommettere suThe social network, che vanta otto nomination. Un paio in meno rispetto al remake Il Grinta dei fratelli Coen, che negli ultimi anni non si perdono una candidatura, e alla pari conInception di Christopher Nolan, le cui otto candidature sono però distribuite nelle categorie tecniche. In gara per miglior film e regia c'è poi Il cigno nero di Darren Aronofski, anche se è la protagonista Natalie Portman la più quotata sulle cinque nomination ottenute.
Seguono, nella lista dei film con più candidature, The fighter con sette, tre delle quali tra gli attori non protagonisti, e 127 ore di Danny Boyle con sei. Tra i dieci titoli in gara nella principale categoria c'è anche Toy Story 3: è la terza volta che un film d'animazione compete nella sua categoria e in quella del miglior film dell'anno (dopo La Bella e La Bestia nel 1991 e Up nel 2009). Il film della Pixar, con cinque cadidature, è tra i film più visti del 2010 e nei soli Stati Uniti ha incassato 414 milioni di dollari (in Italia ha fatto 13,6 milioni di euro).
A promettere eventuali sorprese tra le migliori attrici protagoniste la 21enne Jennifer Lawrence di di Un gelido inverno, ma è difficile che possa spuntarla sul duello tra Nicole Kidman e la super favorita in dolce attesa Natalie Portman, entrambe candidate per parti struggenti e difficili: l'australiana nel ruolo di madre straziata dal dolore in Rabbit Hole e l'israelo-americana in quello di ballerina straziata dal perfezionismo. In gara anche Annette Bening e Michelle Williams.
A "inseguire" Colin Firth tra i protagonisti maschili ci sono invece Jeff Bridges nei panni che furono di John Wayne (che nel '70 vinse il suo unico Oscar per quel ruolo) in Il Grinta, Jesse Eisenberg per il ruolo del fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, in The social network, James Franco (che presenterà la cerimonia accanto ad Anne Hathaway) per 127 ore e Javier Bardem, unico straniero, per Biutiful.
Fra i non protagonisti oltre a Geoffrey Rush e Helena Bonhan Carter per Il discorso del re e la giovanissima Heilee Steinfeld per Il Grinta, ben tre piazzamenti nelle cinquine sono stati ottenuti dal cast di The Fighter: Christian Bale, tra i favoriti, Amy Adams e Melissa Leo. Fra gli attori concorrono anche Jeremy Renner per The Town e Mark Ruffalo per I ragazzi stanno bene, mentre fra le donne l'unica vera outsider è Jacki Weaver inaspettata candidata per Animal Kingdom.
Già digerita la sconfitta dell'Italia in sede di preselezione, tra i film stranieri sono in gara il dramma del messicano Inarritu Biutiful, il danese Un mondo migliore, il greco Gogtooth, il canadeseIncendies, e il franco-algerino Hors la loi di Rachid Bouchareb.
Unica presenza italiana al Kodak Theatre è Antonella Cannarozzi, candidata come miglior costumista per il film, amatissimo in America, Io sono l'amore di Luca Guadagnino, ma dovrà vedersela con Colleen Atwood per Alice in Wonderland, Jenny Beavan per Il discorso del re, Sandy Powell per The Tempest e Mary Zophres per Il Grinta.
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