Il direttore del Foglio andrà in onda nella collocazione che anni fa era del Fatto' di Enzo Biagi. In prima serata troverà Bruno Vespa e anche Vittorio Sgarbi. Non appare in video dal 2007
ROMA - La stretta berlusconiana sull'informazione continua. Dopo l'approdo di Bruno Vespa e Vittorio Sgarbi in prima serata, è il turno di Giuliano Ferrara. Che di fatto prende il posto che fu di Enzo Biagi. Una mossa destinata ad alzare la tensione politica e mediatica con l'entrata in scena del direttore del Foglio, da qualche tempo nuovamente sceso in campo al fianco al Cavaliere. Un ritorno fragoroso quello di Ferrara. Da tempo, infatti, il suo nome non figurava più nella ristretta cerchia dei consiglieri del Cavaliere. Poi, con lo scandalo Ruby e la creazione della cosidetta Struttura Delta, il ritorno."Ho avuto l'offerta di rifare la mia vecchia rubrica Radio Londra (la trasmissione che fece prima per Canale 5, poi per Italia 1 tra il 1988 e il 1994 ndr) e
l'ho accettata" conferma Ferrara che non appare in video dal 2007, ovvero dall'abbandono di Otto e mezzo su La7. Per lui è pronto un programma che andrebbe in onda dopo il Tg1 delle 20, nella collocazione che anni fa era delFatto' di Enzo Biagi. Una trattativa è condotta dal direttore generale della Rai, Mauro Masi, e vede coinvolto anche il direttore della rete Mauro Mazza.
Il ritorno in video di Ferrara arriva a coronamento del ritrovato attivismo al fianco del premier. Il giornalista, un passato nel Pci prima e nel Psi craxiano poi, del Cavaliere è stato uno dei supporter della prima ora. Al punto da diventarne uno dei consiglieri più ascoltati e, nel 1994, ministro per
i Rapporti con il Parlamento. Nel 2007 si allontana, concentrando la sua azione sui tempi etici. Lancia la campagna di moratoria contro l'aborto, crea una lista "di scopo" e si presenta alle politiche del 2008. Alleato con il Pdl ma senza rinunciare al proprio simbolo. E' un flop per "l'ateo devoto".
Si arriva così all'oggi. E alla sua ricomparsa. Prima con una serie di editoriali in difesa del premier, poi con la scelta di firmare articoli sul Giornale, quotidiano di proprietà berlusconiana. Ed ancora con l'intervista fiume sul Tg1 1 di Minzolini a difesa del Cavaliere. Sei minuti di monologo che hanno scatenato le polemiche dell'opposizione. Infine la manifestazione di Milano per Berlusconi e contro "moralisti" e i giudici. 2"Ho avuto delle offerte professionali generose e chissà che non mi torni la voglia di travestirmi, genere cabarettistico-teologico a me più confacente, in qualche figura di nuovo telepredicatore" aveva scritto sul suo giornale lo scorso dicembre. Parole che hanno trovato, immediatamente, orecchie disponibili all'ascolto.
Il ruolo di Masi. La scelta, inoltre, apre nuovi interrogativi sul ruolo di Masi. Da giorni infatti si rincorrevano voci sulla sua possibile sostituzione. Voci che davano il direttore generale in drastico calo di gradimento da parte del Cavaliere. Sarà per questo che in ambienti Rai la notizia viene commentata come un segnale della solidità di Masi.
Le reazioni. "Non so nulla di Ferrara in Rai, lo leggo dalle agenzie. Constato invece che c'è un forte boicottaggio del nuovo programma di Lucia Annunziata". La denuncia arriva dal consigliere Rai Nino Rizzo Nervo alle telecamere di Klauscondicio. "Ferrara al posto di Biagi? Benissimo, finalmente! A Rai1 si sentiva proprio la mancanza di una voce vicina al presidente del Consiglio. E' una rete piena di comunisti. Era ora che si riequilibrasse un pò tutto quell'anti-berlusconismo" ironizza Marco Travaglio intervistato da Affaritaliani.
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